Alstom
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Economia

Siemens-Alstom, tutti i numeri di un’alleanza da 15 miliardi

Il nuovo gruppo franco-tedesco sarà il secondo a livello mondiale nel campo delle infrastrutture ferroviarie

Sarà un vero e proprio campione di livello mondiale il nuovo gruppo ferroviario che nascerà dall’alleanza tra la francese Alstom e la tedesca Siemens Mobility. Dopo il probabile prossimo accordo tra Fincantieri e Stx, la Francia è dunque di nuovo protagonista di un'alleanza imprenditoriale di livello europeo.

Un matrimonio, quello tra Siemens e Alstom, che vale infatti circa 15 miliardi di euro di fatturato complessivo e che permetterà alla nuova realtà multinazionale di matrice europea, di competere con quella che attualmente è l’azienda numero uno al mondo nel settore ferroviario, ovvero la holding statale cinese Crrc che da sola è capace di generare un fatturato di 30 miliardi di euro.

Ma vediamo quali sono i numeri più significativi di questo nuovo accordo franco-tedesco, e quali caratteristiche avrà a livello di governance il gruppo che ufficialmente dovrebbe vedere la luce nelle prossime ore.

Fatturato e dipendenti

Come accennato, il nuovo gruppo, che secondo le indiscrezioni trapelate si dovrebbe chiamare Siemens-Alstom, potrà contare su un fatturato di partenza complessivo di circa 15 miliardi di euro.

Una dote frutto di un giro d’affari di 7,3 miliardi e 32mila dipendenti che arrivano da Alstom (che conta su una presenza produttiva forte anche in Italia) e di 7,8 miliardi di euro e 27mila lavoratori per parte di Siemens Mobility.

È solo il caso di ricordare che quest’ultima è appunto la divisione mobilità e trasporti che fa capo alla conglomerata Siemens Ag con sede a Monaco di Baviera, che rappresenta la più grande realtà imprenditoriale d’Europa con circa 350mila dipendenti e un fatturato che si aggira intorno ai 70 miliardi di euro.

Controllo della società

La governance del futuro gruppo multinazionale franco-tedesco è frutto di una trattativa che non ha lasciato nulla al caso e che prevede un perfetto bilanciamento tra Berlino e Parigi.

Infatti, è vero che la casa madre tedesca, ovvero la citata Siemens Ag, avrà il controllo del 50% più uno del capitale sociale della nuova alleanza, ma la sede della società sarà Parigi e il ceo della newco sarà molto probabilmente quello attuale di Alstom, Henri Poupart-Lafarge.

Di contro Siemens potrà nominare il nuovo presidente dell’azienda oltre che sei consiglieri di amministrazione sugli 11 totali previsti dagli accordi.

Prospettive future

Il nuovo colosso ferroviario franco-tedesco, attivo su numerosi fronti che vanno dalla costruzione delle stesse infrastrutture ferroviarie alla realizzazione di treni e dalle metropolitane ai tram, passando per sistemi di segnaletica e servizi ferroviari, forte della propria attuale struttura, guarda già con attenzione a possibili future acquisizioni che possano, se possibile, renderla ancora più competitiva a livello mondiale.

In questo senso ad esempio vanno tenuti in seria considerazione i negoziati in corso da mesi tra Siemens e Bombardier per un’alleanza con la società canadese o più probabilmente, appunto, per un’acquisizione.

Anche in questo caso, cioè per Bombardier Transportation, parliamo di un colosso nord americano con circa 35mila dipendenti e un fatturato superiore ai 10 miliardi di dollari. Insomma, le premesse per lanciare in maniera ancora più forte la sfida ai cinesi di Crrc ci sono tutte.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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