Ryanair: i nuovi servizi per i clienti e per il business
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Economia

Ryanair: i nuovi servizi per i clienti e per il business

La nuova strategia della compagnia low cost che cresce ancora ma si scontra con una concorrenza sempre più agguerrita con cui fare i conti

Seconda in classifica lo scorso anno fra i brand peggiori del mondo nel ranking di Siegel+Gale che ha preso in considerazione il parere di 12mila clienti in otto Paesi, Ryanair ha invertito la rotta. Dopo due allarmi sugli utili emessi nel 2013, quando i viaggiatori avevano cominciato a rivolgersi a concorrenti più accoglienti come Easyjet, la scorsa estate, il ceo Michael O’Leary ha dato mandato al suo staff di non irritare inutilmente i passeggeri. Adesso, riferisce The Economist, la compagnia aerea irlandese ha confessato di essersi “innamorata” della possibilità di ascoltare i propri clienti ed è così che ha tagliato alcune voci come le penalità e gli esorbitanti extra peso. La nuova politica amica del cliente, dunque, è iniziata permettendo ai passeggeri di portare a bordo un secondo, piccolo bagaglio a mano e assegnando i posti al check in, mettendo fine alle sgomitate per accaparrarsi un sedile. Ryanair, inoltre, ha introdotto tariffe flessibili, ha riorganizzato gli orari e programmato più voli dagli aeroporti più grandi e a più alto traffico per conquistare i viaggiatori business. Ma non finisce qui, perché la compagnia intende tagliare in un prossimo futuro anche i costi per il trasporto di biciclette e sci, vuole introdurre un comparatore digitale di prezzi con altre compagnie e, da settembre, manderà in pensione il jingle trasmesso all’arrivo per sostituirlo con una versione meno irritante.

I primi dividendi della nuova politica non si sono fatti attendere. Nell’anno fiscale concluso il 31 marzo, infatti, i profitti sono cresciuti del 66%, toccando quota 867 milioni di euro. La linea aerea, inoltre, ha fatto sapere di aver riempito l’88% dei proprio posti, mentre le vendite di biglietti sono cresciute del 12%, per un totale di 5,6 miliardi di euro, grazie anche al piano di espansione delle rotte. L’obiettivo è arrivare a cento milioni di passeggeri quest’anno, complice una flotta che conta 320 Boeing 737 che servono 1600 tratte in trenta Paesi fra Europa e Nord Africa e che attende di crescere con la consegna di 383 nuovi aerei. La compagnia aerea, inoltre, ha dichiarato che, non solo i costi operativi sono calati del 5% in seguito alla riduzione del prezzo del petrolio, ma che l’obiettivo è tagliare i prezzi dei biglietti di un ulteriore 2-4% il prossimo anno, per rimanere fedele a una formula che, riporta Business Insider, punta sulla massima capienza per compensare il basso livello di prezzo.

Tutto bene, dunque? Non proprio, perché secondo il settimanale britannico, il rischio per Ryanair è che la compagnia possa seguire la stessa parabola discendente di Southwest Airlines, la compagnia americana low cost che, alla vigilia del 50 compleanno, si trova a dover fare i conti con una flotta non più giovane e un numero crescente di dipendenti prossimi alla pensione, con una struttura di costo molto più vicina a quelle delle compagnie aeree tradizionali con cui voleva competere. È in questo scenario che è emersa una nuova generazione di compagnie aeree, le ultra-low-cost come le americane Spirit e Frontier che devono buona parte del proprio giro d’affari ai servizi “à la carte” ed è con questo tipo di compagnie che Ryanair, che compirà trent’anni a luglio, potrebbe trovarsi a dover fare i conti.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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