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(Getty Images)
Economia

Siamo un paese con sempre più poveri, per colpa del Covid e non solo

Il rapporto Censis-Tendercpital racconta un paese in grossa difficoltà

Una società in affanno, che a causa della pandemia vede ampliarsi le disparità. Un Paese dove 5 milioni di cittadini hanno difficoltà nel mettere in tavola pasti decenti, 600mila persone si sono aggiunte ai poveri, 7,6 milioni di famiglie hanno subito un severo peggioramento del tenore di vita a seguito di redditi decurtati e spese fisse da affrontare. Ecco com'è l'Italia ai tempi del Covid, un'emergenza sanitaria che ha allargato le maglie del disagio sociale in misura preoccupante.

A gettare nuova luce sulle ferite lasciate dalla pandemia nel tessuto sociale è il secondo Rapporto Censis-Tendercapital (società di gestione indipendente con sede a Londra) sui Buoni Investimenti intitolato "La sostenibilità al tempo del primato della salute", presentato al Senato a Roma. Come rivela il rapporto, 23,2 milioni italiani hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà con redditi familiari ridotti; 2 milioni sono già stati duramente colpiti nella prima ondata della pandemia; 9 milioni di italiani hanno integrato i redditi da familiari o banche. Il 53% delle persone a basso reddito teme di restare senza guadagni, mentre il 42% degli italiani vede il proprio lavoro a rischio.

Non solo si è allargato il solco tra ricchi e poveri, ma anche il gender gap sul fronte del lavoro femminile: il 34,8% delle donne lamenta un peggioramento del proprio impiego, mentre è il 23,9% degli uomini a dire lo stesso. Di fronte a una situazione così drammatica, la sostenibilità sociale, che si intreccia con quella ambientale ed economica, in futuro non potrà più affidarsi al solo intervento dello Stato, ma dovrà contare sui buoni investimenti di una finanza capace di trasferire risparmi all'impatto sociale, con imprese che operano come una comunità.

"La coesione sociale è un presupposto della crescita, come un buon welfare" ha dichiarato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. "Farli sentire con le spalle protette, per salute e futuro dei figli, è il modo migliore per rassicurare gli italiani, facendo ritrovare loro il gusto delle sfide. La pandemia ci lascerà una società impaurita, più diseguale, alla ricerca della crescita. Non sarà lo stato a debito a lenire le sofferenze, ci vorrà lo sforzo di tutti i soggetti, le imprese e i mercati".

"Gli italiani indicano chiaramente che una società inclusiva, sostenibile, equa è la priorità del nostro tempo, con grande sensibilità sociale" ha aggiunto il presidente di Tendercapital, Moreno Zani. "Il rapporto evidenzia questi aspetti: con esso ci auguriamo di aver messo a disposizione un contributo utile per chi dovrà far fronte alle criticità emerse con la pandemia".

Sul fronte del governo, il commissario all'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha sottolineato che "il Rapporto Censis-Tendercapital illustra chiaramente come l'emergenza sanitaria ha accentuato le disparità, mettendo al contempo in pericolo il diritto alla salute e alla vita. In tal senso, è necessario compiere ogni sforzo per garantire un livello più accettabile di sostenibilità sociale. La clausura forzata sta, inoltre, compromettendo il sistema delle relazioni che per gli individui costituiscono un arricchimento, creando un profondo disagio sociale, che amplifica la crisi economica. Il mio personale impegno e del Governo è quello di salvaguardare con massima priorità i più deboli per contribuire ad una società più sostenibile, come è evidenziato bene nella ricerca".

Ottime parole, che però richiedono anche sforzi economici: Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia ha commentato che "è necessaria una strategia per il futuro, che sarà caratterizzato da una ristrutturazione del tessuto produttivo e distributivo. È fondamentale partire dalle potenzialità del nostro Paese, quali la manifattura e il turismo, mettendo anche il risparmio privato a disposizione della crescita". E concludendo il suo intervento Baretta ha rassicurato così chi teme nuove stangate: "Escludo categoricamente qualsiasi patrimoniale".



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Guido Fontanelli