PillPack, la start up che aiuta a prendere le medicine
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Economia

PillPack, la start up che aiuta a prendere le medicine

Inviando in una bustina trasparente il mix quotidiano, con tanto di indicazione di assunzione, è diventata un modello di business

Le statistiche dicono che 32 milioni di americani, ovvero il 10% della popolazione, consuma quotidianamente cinque pillole prescritte dal proprio medico. Una ricerca del 2005 aggiunge che almeno la metà di queste persone non le prende in maniera corretta, impattando per cento miliardi di dollari l’anno sui costi sanitari. Èpartendo da qui, dunque, che la giovane start up americana PillPack ha visto un’opportunità di business, come racconta Forbes.

Fondata in New Hampshire dove ha mosso i primi passi nell’autunno del 2013, l'azienda si incarica di inviare ai propri clienti le medicine richieste dal loro medico curante. Ma, invece di spedire semplicemente le confezioni come fanno altre società, PillPack impacchetta in una bustina trasparente il mix quotidiano, con tanto di indicazione di data, ora in cui devono essere assunte e nome dei farmaci. In questo modo, soprattutto per gli anziani, è facile tenere traccia delle pillole assunte e il servizio, spedizione inclusa, non costa al cliente più che ritirare personalmente i prodotti in farmacia.

L’idea è di T.J. Parker, 29 anni, figlio di un farmacista, cresciuto facendo consegne ai clienti del padre che, per la verità, possedeva già un servizio di confezionamento dei farmaci per i ricoveri per anziani. Ma il giovane Parker ha visto nella rete un’opportunità per allargare il business. Partecipando alla “Hacking Medicine”, una competizione promossa dal Mit per le start up in ambito sanitario, ha conosciuto Elliot Cohen, fresco di Mba alla Sloan School of Business. Insieme, hanno presentato il progetto che è risultato vincitore. Cohen, chief technology officer, ha convinto un team di investitori che, con 550mila dollari, ha permesso a PillPack di muovere i primi passi. A oggi, l’azienda ha raccolto 12,8 milioni di dollari e non è escluso che, entro la fine dell’anno, possa generare un fatturato da 15 milioni di dollari, con un profitto che si aggira nell’ordine del 10-15% del totale. Presente in 47 stati, dà lavoro a 66 persone, di cui 15 hanno il compito esclusivo di aiutare i pazienti ad affidare all’azienda il ritiro delle delle proprie medicine che vengono suddivise e impacchettate grazie a un’apposita macchina e verificate successivamente da un farmacista.

Focalizzandosi solo su clienti regolari che hanno bisogno di molte medicine, PillPack è in grado di ridurre al minimo il proprio magazzino, mantenendo così costi e prezzi bassi. Anche il design del prodotto, che elimina la necessità di spedire le scatole, dà una mano ai conti. Per il breve termine, il nuovo obiettivo è la messa a punto di una app che ricordi quando prendere le medicine e, in ogni caso, la start up non teme la concorrenza dei più grandi rivenditori tradizionali: “Le grandi catene di farmacie non spiccano per la loro attenzione al servizio dei clienti”, fa notare Parker.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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