Denaro contanti
ANSA/GIORGIO ONORATI
Economia

Guerra al contante: come funziona all'estero

Se l'esecutivo italiano punta ad abbassare il tetto per i pagamenti cash, in ben 11 nazioni in Europa non ci sono limiti

E' la Germania il Paese europeo che guida il carro delle nazioni che dicono no alla guerra ai contanti. Solo nel 2017 era stata avanzata la proposta di porre il limite agli scambi cash ai 5.000 euro, ma era avvenuta una levata di scudi bipartisan e l'idea era tramontata sul nascere. 

Nessun limite ai contanti

Secondo coloro che sostengono l'irrilevanza di porre un tetto ai contanti non è provato che evitare gli scambi in banconote eviti il sommerso, rappresenti uno strumento valido alla lotta all'evasione fiscalee impedisca il riciclaggio di denaro sporco. Non solo: i pagamenti digitali determinano la crescita delle truffe online, delle frodi e delle clonazioni delle carte. Per fermare l'evasione fiscale non serve impedire che non si possano effettuare pagamenti superiori a tot euro, ma serve piuttosto agire sui grandi evasori che eludono in Fisco sotto gli occhi dei governi nazionali.

Basti pensare, poi, che l'evasione fiscale nelle 11 nazioni europee dove il tetto non esiste è molto bassa a prova nell'inesistente nesso causa effetto tra scambi in contanti e stop al sommerso.

Oltre la Germania, infatti, anche Irlanda, Islanda, Svezia, Finlandia, Lettonia, Olanda, Austria, Slovenia e Cipro pensano che sia inutile la guerra ai contanti e lo stesso avviene anche in Gran Bretagna.

In realtà in Finlandia, pur non essendo in vigore un tetto massimo per gli scambi, aziende ed esercenti hanno il diritto di non accettare contanti sopra una certa cifra purchè sia dichiarato in partenza.

Il caso Italia

In Italia le cose stanno diversamente. Al momento il limite è fissato a quota 3.000 euro, più alto del precedente tetto di mille euro.

Questo significa che ogni scambio tra azienda e privato e tra privato e privato superiore a 2.999 euro deve essere deve essere tacciabile, ovvero avvenire tramite bonifico, carta di credito, bancomat o assegno.

Secondo il Premier Conte, però, le maglie del libero scambio in contanti sono troppo larghe e questo determina la difficoltà incontrata dai vari governi nel contrastare l'evasione fiscale che, secondo l'esecutivo giallo-rosso, è la piaga che devasta l'Italia.

"Mi sto convincendo - ha dichiarato il Presidente del Consiglio - che il problema centrale di tutto il nostro sistema economico sia l'evasione; se noi non riusciamo a ridurre l'evasione la crescita resterà soffocata, ci faremo portatori di un intervento radicale nella Manovra di Bilancio, è chiaro che dobbiamo pensare a diversi meccanismi di incentivazione della moneta elettronica, degli scontrini, dei pagamenti digitali anche al carcere per i grandi evasori".

Come funziona in Europa

L'esecutivo, quindi, sulla scia di Francia, Spagna e Belgio, sta prendendo in considerazione l'ipotesi tornare ad abbassare il tetto per i pagamenti in contanti
In Francia, ad esempio, nel 2015 il limite è sceso a 1.000 euro, mentre in Spagna nel 2016 - nell'ambito delle politiche di contrasto al terrorismo - è passato da 2.500 euro a 1.000.

Il Belgio, invece, prevede lo stop a quota 3.000 euro mentre fino a qualche anno fa la tolleranza era di 5.000 euro.
La stessa cifra non può essere superata in Slovacchia mentre in Grecia il limite è fissato a 1.500 euro anche se quasi la totalità dei cittadini greci preferisce pagare in contanti piuttosto che con bancomat e carte di credito.

Pagamenti elettronici in USA e Svezia

Tendenza diametralmente opposta a quella in vigore in USA dove l'abitudine a pagare con la carta di credito arriva persino sul bancone del bar dove non è raro incontrare chi paga un caffè con la carta.
I contanti in USA, pur essendo accettati, sono sempre meno diffusi e vengono per lo più utilizzati per mance o spese di poco conto.

In assoluto, però, nel mondo il paese più avanti per l'utilizzo della moneta elettronica è la Svezia dove soltanto il 20% degli acquisti viene fatto in contanti.
Persino i biglietti dei mezzi pubblici che si acquistano sugli autobus sono pagabili con carta di credito che è in possesso del 97 per cento della popolazione che la utilizza, in media, 290 volte l’anno. La media europea è di meno della metà: 104 pagamenti con carta ogni anno.

Il caso Svizzera 

Se, quindi, all'interno del vecchio continente, la Svezia si può definire la nazione portabandiera della digitalizzazione degli scambi la Svizzera può essere considerata il baluardo dell'utilizzo della moneta sonante.

Nel 2017, riportano i dati, ognuno degli oltre 8 milioni di abitanti della Confederazione elvetiva aveva sotto il materasso almeno 9.300 franchi in banconote (quasi 9 mila euro).
 
E nell'ultimo decennio il contante in circolazione in Svizzera è più che raddoppiato, passando da 35 a oltre 80 miliardi di Franchi. Anche il Svizzera, però, è in vigore il tetto massimo agli scambi cash, ma è posto a 100 mila Franchi (circa 95 mila euro): 30 volte più alto rispetto al limite italiano.

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Barbara Massaro