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Economia

Italia ed Usa hanno comprato legno dalla Russia per oltre un mld di euro, malgrado le sanzioni

Troppo pregiato ed importante il legname del paese che ha invaso l'Ucraina. E così l'embargo è stato scavalcato

L’Italia e i paesi del G7 hanno continuato a commerciare legno con la Russia durante il 2022, nonostante l'esplicito divieto dell’Ue di importare questo genere di prodotti dal Paese guidato da Vladimir Putin, in seguito all’invasione dell’Ucraina. L'Italia, stando all’elaborazione fatta dall’ Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) su dati Istat, l’anno scorso ha importato dalla Russia legno e prodotti in legno per un valore di 53 milioni di euro. Dato in calo di 72 milioni, rispetto al 2021 quando le importazioni si erano attestate a 125 milioni di euro. Stessa dinamica anche per la Bielorussia. Nel 2022 le importazioni di legno & Co sono state di 6,534 milioni, in calo di 12 rispetto al 2021. Lato esportazioni la situazione non cambia, visto che per tutto l’anno scorso l’Italia ha continuato, anche se in quantità inferiore, ad esportare prodotti legati al legno in Russia e Bielorussia. I numeri dell’Ice evidenziano infatti come verso in Paese guidato da Vladimir Putin ci sono state esportazioni per un totale di 19,974 milioni di euro (-5,375 milioni rispetto al 2021), mentre in Bielorussia siamo passati da 1,113 a 1,123 milioni di euro nel 2022. A questi dati si aggiunge anche il ruolo degli Usa che hanno visto aumentare la percentuale delle importazioni del 66% nel 2022, da parte dell’Italia. Piccolo problema, dall’inizio della guerra un miliardo di legno russo è stato venduto agli Stati Uniti. Gran parte di quel compensato è stato messo in vendita da Menards, un’azienda del Wisconsin, sottolinea ItaliaOggi, basandosi su un dossier pubblicato da Earthsight, associazione ambientalista con sede a Londra. Secondo il rapporto nei porti americani sarebbero arrivati più di 260 mila metri cubi di compensato russo di betulla del Baltico, con un valore al dettaglio stimato in circa un miliardo di euro: “I costosi pannelli di legno duro sono molto richiesti per l’edilizia e la produzione di mobili”, sottolinea il report.

Usando i registri doganali Earthsight ha affermato che i paesi del G7 hanno importato legname e prodotti in legno per un valore di oltre 2,9 miliardi di dollari dalla Russia e dalla Bielorussia dall'inizio del conflitto. L'Unione Europea, il più grande mercato del G7 per tali prodotti, e il Regno Unito hanno da allora introdotto sanzioni che vietano la maggior parte di tali importazioni, senza però riuscire ad azzerare gli importi. Il commercio rimane invece legale in America, Canada e Giappone. E infatti i maggiori flussi rimanenti del cosiddetto "legname di conflitto" riguardano le spedizioni russe di legno in Giappone e compensato in America. Notevoli sono state anche le importazioni Ue di mobili in legno dalla Bielorussia, sottolinea il report.

Bloccare in modo efficace (e reale) le importazioni di legno dalla Russia è di notevole importanza dato che la silvicoltura è una delle industrie russe prebelliche più importanti dopo il petrolio e il gas. Il paese continua ad essere uno dei maggiori esportatori di legname al mondo, date le grandissime foreste di conifere e betulle. Tutto questo ha ovviamente un forte impatto anche sull’economia del Paese.

Lato Italia ci sono però da fare delle doverose precisazioni. La prima è che la Russia, la Bielorussia e gli Usa non sono nella Top 10 dei paesi con cui esportiamo e importiamo. Quindi se da una parte è vero che sono continuati i rapporti commerciali, anche se in maniera inferiore rispetto al periodo pre- guerra per tutto il 2022, dall’altra l’impatto di questi prodotti per l’industria del legno è stato minimo. Secondo i dati di FederlegnoArredo nel 2022 il primo paese dal quale abbiamo importato il legno è stata l’Austria per un controvalore di 1,3 miliardi di euro, su un totale di 5,7 miliardi di euro di importazioni. Flusso che ha anche fatto registrare una crescita del 47,7% rispetto al 2021. Al secondo posto c’è la Germania con 574 milioni (+47,2%) e al terzo la Polonia con 328 milioni e una crescita del 45%. Gli Stati Uniti, nonostante il continuo import da parte della Russia del legno, si trovano alla 14° posizione come nostri fornitori di legname. La Russia, secondo i dati Ice, sarebbe invece al 22° posto nel 2022. Altro dato interessante è il ruolo della Cina. Da questo Paese, che ricordiamo non ha mai ufficialmente condannato l’aggressione in Ucraina e ha continuato a intrecciare rapporti economici con la Russia, abbiamo incrementato le importazioni del 41,5% (232,5 milioni di euro) nel 2022.

Lato esportazioni, i dati Ice mostrano che il principale flusso è diretto verso la Germania (414 milioni), Francia (411 milioni), gli Usa (208 milioni) e la Svizzera (158 milioni), seguiti da Regno Unito, Austria, Spagna e Olanda. La Cina è al 9° posto per un totale di beni (legno &Co) dal valore di 68 milioni nel 2022, mentre la Russia è scesa dal 17° al 25° del 2022 come paese verso cui esportiamo beni legati all’industria del legno.

Numeri che anche se ridimensionati pongo un problema morale, visto il continuo impegno dell’Italia a voler sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia.

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Giorgia Pacione Di Bello