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(Ansa)
Industria

I mercati promuovono Stellantis

Le Borse hanno premiato il nuovo polo dell'auto di cui fa parte Fca

Debutto brillante per il titolo Stellantis sulla Borsa di Milano e Parigi. Lunedì 18 gennaio è suonata la prima campanella per il gruppo nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Citroen e l'esordio è stato positivo.

Il titolo è balzato subito a +2,78% (12,92 euro) per correre al rialzo fino alla chiusura segnando +7,57% a 13,522 euro.

Le ragioni dell'entusiasmo

Evidente l'entusiasmo degli investitori di fronte a quello che ora diventa la terza forza dell'indice Ftse Mib. Stando ai dati riportati dall'Etf iShares Ftse Mib Ucits Eur (Dist), che si rifà all'andamento del Ftse Mib, il titolo Stellantis ha un peso nell'indice del 7,38%, dietro solo a Enel con il 15,42% e Intesa Sanpaolo con l'8,47%.

Appena più in basso nella classifica si trovano Eni (6,27%) e Ferrari (6,14%). L'ultimo aggiornamento del Ftse Russell sull'indice Ftse Mib al 20/9/2020 vedeva sempre Enel con il peso maggiore al 15,14%, seguita da Intesa con l'8,87% e Ferrari con il 6,78%. Fca era all'ottavo posto con il 4,11%.

Di certo i 44 miliardi di capitalizzazione del quarto gruppo automobilistico al mondo fanno ben sperare sul futuro di Stellantis per cui è atteso un simile esordio anche sulla borsa di New York.

L'eredità di FCA

Del resto l'ex FCA si presenta con un curriculum di tutto rispetto al suo nuovo debutto in Borsa visto che negli ultimi 5 anni il titolo ha moltiplicato il suo valore sul mercato di due volte e mezzo, con la capitalizzazione più che raddoppiata da 10,9 a 24,6 miliardi. FCA, quindi, è stata stabilmente sul podio dei migliori titoli insieme a Tesla (inarrivabile con una capitalizzazione di Borsa dell'ordine di 650 miliardi di euro che significa che mille euro investiti cinque anni fa sarebbero diventati 18.123) e Volvo.

Per tradurre in soldoni: mille euro puntati su Fiat-Chrysler il 18 gennaio 2016 sarebbero diventati 2.863 prima della fusione con PSA.

Oggi questo curriculum di credibilità finanziaria si fa sentire agli occhi degli investitori coadiuvato da una buona dose di ottimismo da parte del Presidente Elkann e dell'Amministratore Delegato Treves che tranquillizzano gli investitori e disegnano scenari idilliaci per il futuro della casa automobilistica.

Il rischio bolla

E proprio questo, secondo alcuni analisti, potrebbe essere un problema. Se Stellantis non si rivelasse all'altezza delle aspettative e sul titolo venisse investito più di quanto realmente finisce per guadagnare il gruppo si potrebbero venire a creare le condizioni per una bolla finanziaria le cui conseguenze sarebbero gravissime per il mercato mondiale dell'auto.

Al momento, però, commentano i trader, il titolo è sicuro e rappresenta un buon investimento a medio raggio. Al suo esordio Stellantis ha trascinato al rialzo tutta Europa e, per quanto l'impatto sul Down Jones possa essere meno forte, ci si aspetta che anche la Borsa di New York accolga il nuovo gruppo automobilistico in maniera positiva.

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Barbara Massaro