Imprese confiscate alla mafia: ecco perchè vanno male
Economia

Imprese confiscate alla mafia: ecco perchè vanno male

Le banche riducono il credito alle aziende sequestrate alla criminalità organizzata. Perchè nel bilancio della società emerge il "costo della legalità".

Questo semplicissimo grafico mostra una realtà molto poco conosciuta. Quando lo Stato sequestra delle aziende perchè sono in mano alla criminalità organizzata, come si comportano le banche? Lo dicono le due linee dell'immagina: non molto bene. La linea blu indica l'accordato medio che le banche concedono ad ogni impresa mentre la linea rossa indica la sofferenza media. In orizzontale sono indicati gli anni di riferimento, divisi tra "prima" dell'ingresso in Amministrazione Giudiziaria e il "dopo" in passaggio sotto il controllo dello Stato.

La prima cosa che si nota è che il calo dell'accordato alle imprese in odor di criminalità organizzata inizia circa 5 anni prima che si realizzi il sequestro e, sempre qualche anno prima, aumentano anche le sofferenze. Ma, soprattutto, si vede che quando le imprese entrano in amministrazione giudiziaria le banche riducono drasticamente il flusso del credito e, dopo qualche anno, i soldi che sono stati loro concessi si trasformano in sofferenze la cui incidenza sui crediti cresce molto tra il quarto e quinto anno. Uno studio di Bankitalia stima che tra il 1997 e il 2012 il tasso annuale dei finanziamenti concessi alle imprese in Ammnistrazione Giudiziaria sia aumentato dell'8,8% rispetto al 10,1% riferito a "imprese equivalenti", cioè che operano nello stesso settore e nella stessa area geografica. Ma se si considera il periodo 2009-2012 i finanziamenti sono scesi del 5,4% rispetto a un aumento dell'1,6% delle "imprese equivalenti".  

Perchè le banche riducono i crediti? Lo studio di Bankitalia fa diverse ipotesi: le banche vengono a sapere dell'esistenza di un procedimento giudiziario e si mettono al riparo. Oppure: le banche sanno che l'impresa criminale, prima di passare sotto la gestione dello Stato, può venire "svuotata" dei propri asset da parte dei precedenti proprietari e, quindi, che dopo il passaggio in Amministrazione Giudiziaria il profilo reddituale peggiorerà. Oppure, ancora: le banche sono tra le responsabili del peggioramento di bilanci delle imprese proprio perchè riducono i crediti. La risposta dello studio è che da una parte le banche temono di essere coinvolte in operazioni di riciclaggio, e quindi sono meno propense a concedere credito e, dall'altra, il fatto che l'anno successivo all'ingresso in Amministrazione Giudiziaria il profilo competitivo dell'impresa si deteriora. Il motivo, però, è inquietante: nei bilanci dell'azienda emerge quello che viene definito "il costo della legalità e della trasparenza".

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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