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Economia

Grecia: il Bundestag approva il terzo piano di salvataggio

Il Parlamento tedesco dice sì con 454 voti favorevoli, 113 contrari e 18 astensioni. Ora può partire la prima tranche di aiuti: 26 miliardi

19 agosto

Il Parlamento tedesco ha approvato il terzo piano di salvataggio della Grecia da 86 miliardi di euro in tre anni. L'approvazione del Bundestag è arrivata con 454 voti favorevoli, 113 contrari e 18 astensioni su un totale di 585 votanti (631 seggi).

I deputati dell'Unione di centro-destra guidata da Angela Merkel (Cdu/Csu) sono 311 e, assieme ai socialdemocratici, la Grande Coalizione dispone di 504 seggi. Il partito di estrema sinistra, die Linke, e 56 deputati dell'Unione di centro-destra avevano preannunciato il voto contrario.

L'approvazione del terzo piano di aiuti comporta anche il via libera all'esborso della prima tranche di aiuti per la quale non sarà necessaria una nuova convocazione del Bundestag. La prima tranche per Atene sarà di 26 miliardi, di cui 13 miliardi già trasferiti domani in Grecia per fare fronte lo stesso giorno al rimborso di 3,2 miliardi alla Bce.  

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, presente al dibattito al Bundestag, ha preferito non intervenire, lasciando il discorso di apertura e la presentazione della mozione al ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. Quest'ultimo, nel chiedere il voto favorevole del Bundestag, ha sottolineato alcune importanti misure contenute nel programma di aggiustamento greco, tra cui la liberalizzazione del mercato dell'energia, l'eliminazione delle agevolazioni fiscali, la lotta alla corruzione nella funzione pubblica, la riforma della sanità e delle pensioni, il risanamento delle banche più in difficoltà, la gestione dei crediti problematici e la creazione di un fondo per le privatizzazioni.

I voti favorevoli, 454, al terzo piano di aiuti per la Grecia sono superiori a quelli registrati il 17 luglio, quando il Bundestag si è riunito in sessione straordinaria per decidere se permettere a Schaeuble di prendere parte ai  
negoziati con Atene: allora i voti favorevoli erano stati 439 con 119 contrari e 40 astenuti, soprattutto tra le fila dei Verdi che questa volta avevano detto di voler votare a favore.

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18 agosto

C'è attesa per il voto deò Bundestag sul terzo piano di salvataggio alla Grecia da 86 miliardi di euro in tre anni, così come accordato venerdì sera dall'Eurogruppo. Sul piano infatti pesa l'assenza dell'Fmi, che rimane ai margini dell'accordo fino a ottobre, quando verrà decisa la questione dell'alleggerimento del debito ellenico. "Promessa non tenuta", ha scritto ieri il quotidiano tedesco Bild, attaccando apertamente la Merkel.

Angela Merkel dovrà inoltre far fronte alla ribellione di molti suoi deputati nella Cdu, fortemente contrari a dare nuovi soldi ad Atene. Per questo il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha invitato in una lettera i parlamentari Cdu a votare sì, perchè il salvataggio è "la decisione giusta". Inoltre in un'intervista alla ZDF Schauble ha spiegato come "un alleggerimento del debito greco sia possibile. "32,5 anni per la scadenza dei crediti non sono un limite massimo assoluto", ha sostenuto. "Ma 100 non sarebbe molto convincente...", ha aggiunto.

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15 agosto

L'Eurogruppo ha approvato il il terzo pacchetto di aiuti alla Grecia. Lo si è appreso nella tarda serata di ieri da una nota della Commissione europea.

Nei prossimi tre anni saranno messi a disposizione della Grecia prestiti per un totale di 86 miliardi di euro da parte dell'Esm (European Stability Mechanism).

Il 17 luglio, fanno ancora sapere dalla Commissione europea, l'Eurogruppo ha chiesto alle istituzioni di accordarsi su un memorandum di intesa che illustra le condizioni per un meccanismo di sostegno finanziario per il periodo 2015/2018, a norma dell'articolo 13 del trattato Esm.

Il lavoro è stato portato avanti dalla Commissione europea, in collegamento con la Banca centrale europea, e in collaborazione con il Fondo monetario internazionale e con l'Esm. L'attuazione del programma sarà monitorata dalla Commissione, insieme alla Bce e al Fondo monetario internazionale, come previsto dall'articolo 13 del trattato Esm.

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14 Agosto

Il parlamento greco ha approvato l'accordo con i creditori per il terzo piano di salvataggio. Il voto si è svolto questa mattina, al termine di una seduta durata tutta la notte.

Ora il vertice dell'Eurogruppo di oggi sarà libero di approvare il prestito triennale da 86 miliardi. Scampata dunque l'ipotesi del prestito ponte di emergenza per consentire ad Atene di versare i 3,5 miliardi di debito in scadenza il 20 agosto nei confronti della BCE.

Grazie al supporto dei partiti pro-euro dell'opposizione, il salvataggio da 86 miliardi di euro è passato facilmente con 222 voti a favore, superando abbondantemente la soglia dei 155 voti necessari.

Il primo ministro greco Alexis Tsipras si è tuttavia trovato di fronte a una ribellione sempre più ampia all'interno del proprio partito: 43 deputati - quasi un terzo dei parlamentari di Syriza - hanno votato contro o si sono astenuti. Ben di più delle tre dozzine che gli si erano opposti in un voto sulle riforme il mese scorso.  

I deputati greci hanno iniziato a discutere ieri nelle commissioni parlamentari dell'accordo con i creditori internazionali sul terzo piano di aiuti. Dopo il dibattito in commissione il disegno di legge (sotto i dettagli) è sbarcato in Aula all'1 di questa notte.

Il plauso dei creditori internazionali

I creditori internazionali hanno elogiato la cooperazione della Grecia nei negoziati sull'accordo per il terzo salvataggio, in vista dell'Eurogruppo in programma oggi. In una nota, la commissione europea e la Banca centrale europea hanno parlato di "collaborazione molto buona delle autorità greche", che ha "reso possibile questo accordo dopo diversi mesi di negoziati".

Nella nota, la Commissione europea aggiunge che il pacchetto permetterà ad Atene di "affrontare i restanti squilibri dell'economia, per ritornare sul sentiero della crescita sostenibile, affrontando anche in modo determinato le sfide sociali che la società greca affronta".

Berlino: il FMI deve partecipare

Berlino intanto ribadisce: la partecipazione del Fondo monetario internazionale al salvataggio della Grecia è "decisiva". Lo ha dichiarato Christiane Wirtz, vice portavoce del governo tedesco. Wirtz ha parlato poco prima che il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble arrivi a Bruxelles per la riunione dell'Eurogruppo. "Il Fmi ha posto alcune condizioni per partecipare e ha annunciato che, se saranno rispettae, ha l'intenzione di aderire", ha sottolineato la portavoce. "Nell'Unione europea non è possibile un haircut nel senso classico", ha dichiarato i portavoce del ministero delle Finanze, Juerg Weissgerber, lasciando la porta aperta a una ristrutturazione del debito su precise condizioni. Ha anche aggiunto che il Fmi non deciderà se partecipare al salvataggio sino all'autunno, quando sarà realizzata una analisi della sostenibilità del debito pubblico di Atene.

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13 agosto

Il ministro greco delle Finanze, Euclides Tsakalotos, ha difeso la necessità di approvare in Parlamento il terzo accordo di salvataggio con i creditori di modo che l'Eurogruppo possa dare il suo via libera ed evitare la concessione di un prestito ponte.

"Abbiamo ricevuto un mandato da parte del Parlamento per negoziare un nuovo accordo" ha detto in Parlamento. "Abbiamo fatto il nostro dovere e credo che, qualunque sia la posizione di ognuno, non ci debba essere nessuno che lavori per un prestito ponte", ha continuato, spiegando che oggi andrà all'Eurogruppo "perché altri Parlamenti inizino il loro lavoro".

Un riferimento, questo, al voto che si terrà in Paesi come la Germanie e la Finlandia. Tsakalotos ha quindi sottolineato che il risultato più importante dell'accordo è che consente un aggiustamento fiscale più morbido, che non richiederà uno "sforzo fiscale" extra nei prossimi anni. 

Le tasse in aumento

L'incremento delle imposte, infatti, c'è già stato. Il disegno di legge al voto da questa sera al Parlamento greco contiene anche una serie di aumenti delle tasse, in parte da subito e in parte da ottobre e dal 2016. Una volta approvate le   misure, da subito aumenterà la tassa sul diesel per uso agricolo che passa da 66 euro a 200 euro per ogni mille litri dal primo ottobre, e a 330 euro dal primo ottobre 2016.

L'acconto Irpef dovuto sempre dagli agricoltori salirà dal 27,5% al 55% con un aliquota in ascesa dal 13% al 20% nel 2016 e al 26% dal 2017.

L'acconto Irpef per i lavoratori autonomi salirà gradualmente dal 55% al 75% sui redditi 2015, e al 100% nel 2016 mentre verrà abolita l'agevolazione fiscale del 2% su singoli pagamenti in modo retroattivo dal primo gennaio di quest'anno.

La scuola privata, in precedenza esentasse, sarà tassata al 23% comprese le scuole di tutoring, molto frequentate, ma esclusa la preparatoria.

Le aliquote Iva ridotte finora applicate nelle isole saranno eliminate completamente per fine 2016 con un'attuazione progressiva su tre gruppi di isole dal primo ottobre di quest'anno al primo gennaio 2017.

L'interesse sul debito arretrato verso lo Stato (pagabile in 100 rate) aumenterà dal 3% al 5% sulle somme sopra i 5mila euro mentre restano esenti quelle inferiori. La tassa sul tonnellaggio per l'industria marittima aumenterà del 4% annuo tra il 2016 e il 2020 e il contributo speciale da parte delle compagnie cargo estere è stato confermato fino al 2019.

La piccola apertura della Germania

La Germania ha aperto a una riduzione del debito greco, anche se continua a escludere un haircut. Così in un'intervista alla radio tedesca Deutschlandfunk il viceministro delle Finanze tedesco, Jens Spahn. "Quello che non è possibile è un haircut, ovvero rinunciare a una parte del debito, non previsto neppure dal trattato dell'Eurozona. Potrebbero esserci comunque riduzioni del debito attraverso un allungamento delle scadenze o periodi senza tassi di interessi, di questo si puo' parlare. L'abbiamo sempre detto", ha affermato Spahn, che ha sottolineato "la grande disponibilità alle riforme e l'atteggiamento costruttivo" del Governo greco che "si è dato molto da fare".

Le trattative tra dubbi e ottimismo

Sempre il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert nei giorni scorsi ha definito "apprezzabile" il raggiungimento dell'accordo tra Atene e i suoi creditori, anche se indica come prematuri i tempi per effettuare una chiara valutazione, in quanto il testo è arrivato soltanto nella serata di martedì e va ancora esaminato con molta attenzione.

Seibert ha poi precisato che se entro il 20 non verrà approvato il memorandum of understanding, dell'accordo, si potrebbe ricorrere a ulteriori aiuti finanziari a breve.

Sempre dalla stessa fonte arriva la smentita della lite notturna via telefono tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier greco Tsipras di cui aveva parlato il Bild.

Rumors a parte, Tsipras ha dichiarato in più occasioni il suo ottimismo: "Sarà una trattativa lunga, dura ed estenuante ma sono ottimista che riusciremo a chiudere l'accordo, ricevere aiuti finanziari dall'Esm e mettere fine all'incertezza economica" della Grecia.

Accordo di principio ma non politico

"Le istituzioni e le autorità elleniche hanno raggiunto un accordo di principio su base tecnica - hanno comunicato dalla Ue - ora come prossimo passo sarà fatta una valutazione politica". Ecco i punti principali.

- Il terzo pacchetto di salvataggio alla Grecia sarà tra gli 82 e gli 86 miliardi di euro, ha detto un diplomatico che ha scelto di restare anonimo. L'accordo tra la Grecia e i creditori prevede una revisione degli obiettivi di bilancio.

- In particolare, il deficit primario dovrà essere pari allo 0,25% del Pil quest'anno mentre l'avanzo primario dovrà salire allo 0,5% del Pil nel 2016, all'1,75% nel 2017 e al 3,5% nel 2018.

- Il memorandum d'intesa prevede per l'economia greca una contrazione tra il 2,1% e il 2,3% nel 2015, una flessione dello 0,5% nel 2016 e un ritorno alla crescita al 2,3% nel 2017.

- L'accordo prevede inoltre 35 misure prioritarie che il governo greco dovrà adottare per ottenere gli aiuti. Un articolo del disegno di legge conterrà il nuovo memorandum d'intesa, il secondo, di circa 60 pagine, le misure prioritarie per l'erogazione della prima tranche di aiuti che dovrebbe essere di 25 miliardi.

- L'intesa prevede per quanto riguarda il capitolo fiscale: modifiche alla tassazione sugli immobili a partire da settembre, aumento della tassa sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili; abolizione degli sgravi per i carburanti a uso agricolo e una migliore distribuzione delle agevolazioni per il gasolio da riscaldamento nel 2016

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Redazione Economia