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(Ansa)
Economia

Con Trump (prima del Covid) l'economia Usa volava

I dati parlano chiaro. Prima della pandemia gli Usa viaggiavano con una crescita esponenziale, disoccupazione e tasse in calo. Una difficile eredità per il prossimo premier

Disoccupazione ai minimo storici, listini borsistici in impennata, aumento dei consumi, sgravi fiscali, taglio della tassazione alle imprese e molto altro.

In 4 anni di presidenza Donald Trump ha permesso all'economia Usa di tornare a ruggire e perfino durante l'anno nefasto della pandemia la Borsa di New York ha retto e l'emorragia lavorativa è già in fase di cicatrizzazione.

"Prima gli americani"

Il merito è stato senza dubbio della coerenza che ha mantenuto durante tutto il mandato al suo claim elettorale ovvero "prima gli americani". Questo gli ha permesso di mettere a segno tutta una serie di politiche economiche centrate sulla necessità di favorire lavoro, occupazione e agio per i cittadini a stelle e strisce.

Perfino il Washington Post - che di certo non è un giornale filo trumpista - ha riconosciuto i meriti della sua amministrazione capace di ascoltare la pancia del Paese e rispondere colpo su colpo a partire dalle politiche commerciali passando per i problemi innescati da una globalizzazione poco regolata. Trump poi ha aumentato la spesa pubblica e gli investimenti spingendo nei settori più differenti: della difesa a quello aerospaziale passando dall'energia e, infine, ha spinto la crescita delle aziende.

Tax Cuts

Tra le più importanti scelte di politica economica adottate da Trump c'è, infatti, proprio il taglio della tassazione alle imprese, una sorta di flat tax che ha permesso di abbassare la pressione fiscale delle aziende portandola dal 35% al 21%. In questo modo le grandi imprese Usa hanno potuto tornare a essere più competitive sul mercato internazionale e a crescere.

La spirale della crescita

Più si produce più si consuma, dunque, e visto che il 70% della crescita Usa è rappresentato dai consumi Trump tagliando le tasse ha favorito l'aumento dell'occupazione (le imprese hanno potuto assumere di più) e permesso un buon miglioramento dei salari cresciti dell'1,5% tra il 2018 e il 2019.

La disoccupazione

La disoccupazione, di conseguenza, è stata ai livelli minimi da 50 anni. Basti pensare che nell'agosto 2019 era al 3,7%, lo stesso livello registrato dall'economia americana nel settembre 1969. Dall'agosto del 2016 ad agosto 2019 gli occupati erano aumentati di oltre sei milioni. E dopo il tracollo pandemico gli Usa sono già in ripresa con 4,8 milioni di posti di lavoro nuovi a giugno 2020.

War Trade

Altro storico traguardo raggiunto da The Donald è stato la stipula di un fondamentale accordo economico con la Cina al termine della cosiddetta War Trade ovvero la guerra dei dazi minacciata da entrambe le economie al fine di bloccare l'import export tra Usa e Cina. Quella che sembrava una battaglia commerciale era in realtà un'astuta mossa politica studiata a tavolino per raggiungere un accordo definito dallo stesso Trump "equo e giusto" con la Cina.

E così mentre Trump minacciava di porre dazi sui prodotti cinesi che venivano importanti senza rispettare le regole della concorrenza leale il Dragone rispondeva facendo ventilare l'ipotesi di congelare estrazione e vendita di terre rare, ovvero quel minerale alla base della realizzazione di tutta l'industria hi-tech e di porre dazi su tutto il mercato tecnologico che gli Usa acquistano dalla Cina.

Dopo mesi di guerra fredda tra le due strapotenze è stato, quindi, firmato lo storico accordo nel gennaio 2020 secondo cui la Cina incrementerà le importazioni dagli USA di prodotti agricoli e si impegnerà in una serie di investimenti nel settore dell'energetico. Gli States invece si impegnano a revocare dei dazi per un controvalore di 160 miliardi.

Le altre manovre di politica economica della presidenza Trump

Infine, durante gli ultimi 4 anni, la crescita record del Pil USA di 3 punti percentuali per due anni di fila è spiegata anche da una serie di manovre e scelte economiche che hanno permesso ai cittadini USA di tornare a respirare.

Basti pensare agli sgravi fiscali per l'82% di famiglie della classe media; ulteriori 1000 dollari in credito di imposta per ogni figlio tradotti in sgravi fiscali per i genitori che lavorano; semplificazione del deposito fiscale grazie al raddoppiamento della detrazione standard; riduzione delle tasse per le LLC (società a responsabilità limitata) del 20%; alleggerimento dell'onere fiscale per oltre 500 aziende, che hanno usufruito di bonus per aumentare il salario di 4,8 milioni di lavoratori e infine aumento della soglia sotto la quale vengono tassati i beni ereditati (dal 5,5% al 10%).

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Barbara Massaro