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Economia

Come un'unione fiscale può salvare l'Europa

Con un bilancio centralizzato l'Europa guadagnerebbe flessibilità ed autonomia nei momenti di crisi, diventando così più forte

Unione fiscale ed Europa a due velocità. Solo così si può rilanciare l'ideale europeista. Lo pensa Emmanuel Macron, il Presidente francese, che appena un paio di giorni fa dal palco privilegiato dell'Università Sorbona ha confermato l'interesse a guidare iniziative e progetti comuni per tagliare le inefficienze in ogni campo, dal commercio alla sicurezza, dall'istruzione alla finanza.

Ne è convinta Angela Merkel, che dopo essere stata confermata alla guida della Germania certamente non si tirerà indietro all'idea di sostenere piani di integrazione a più velocità. E lo confermano anche tanti economisti europei, che sulle colonne di Foreign Affairs hanno sostenuto i vantaggi di completare il processo di unione bancaria trasformando l'attuale Meccanismo europeo di stabilità (noto come Fondo salva-Stati) in un vero e proprio Fondo monetario europeo.

A cosa servirebbe il Fondo monetario europeo 

Il Fondo monetario europeo servirebbe anzitutto a concedere prestiti ai paesi in difficoltà, proprio come fa il Fondo salva-Stati. Ma soprattutto potrebbe rendere l'Eurozona politicamente ed economicamente più forte.

La crisi finanziaria che ha colpito l'Europa ha finito con l'infliggere un durissimo colpo anche alla sua credibilità. O meglio, diciamo che la paura più o meno costante di veder collassare l'Euro non ha aiutato il Vecchio Continente a riprendersi. L'esistenza di un Fondo monetario, invece, eliminerebbe il problema alla fonte, perché permetterebbe di individuare una struttura in grado, autonomamente, di intervenire per sostenere il sistema quando necessario.

Il sogno dell'Unione monetaria completa

C'è poi un altro gruppo di economisti convinto che l'Europa e tutti i suoi stati membri potrebbero ottenere vantaggi ancora maggiori decidendo di portare a termine il progetto di Unione monetaria completando le procedure necessarie per la creazione di un budget federale.

Per Douglas Diamond e Philip Dybvig, ad esempio, senza una struttura che possa dialogare ed eventualmente uniformare i piani di azione delle diverse Banche Centrali in caso di crisi è impossibile garantire un sufficiente livello di trasparenza ed equità in Europa.

I vantaggi di un'Unione fiscale

Anche l'Unione fiscale potrebbe avere i suoi vantaggi. Essenzialmente perché permetterebbe di stabilire vincoli fiscali più uniformi su tutta l'Eurozona, ma anche perché creerebbe le condizioni per permettere ai singoli paesi di correggere eventuali distorsioni senza ritrovarsi a corto di liquidità.

Essenzialmente perché l'esistenza di un'Unione fiscale concederebbe ai singoli membri maggiore flessibilità nei momenti di crisi.

Bilancio centralizzato e Fondi di coesione

Per cercare di risolvere i problemi legati alle diseguaglianze in termini di capacità produttiva l'Europa ha creato i Fondi di coesione. Eppure, il loro impatto sulle aree disagiate è limitato.

Con un budget centralizzato Bruxelles potrebbe decidere autonomamente dove intervenire e con quali fondi, e in questo modo, forse, sarebbe possibile distribuire le risorse a disposizione in maniera più equa. E se non tutti gli Stati vorranno aderire subito, si potrà sempre prendere in considerazione il suggerimento di Macron, vale a dire procedere a più velocità.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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