carta acquisti
(Ansa)
Economia

Come funziona la nuova carta acquisti della spesa e chi ne avrà diritto

Si tratta dello strumento di sostegno al reddito messo a punto dal Governo; sarà attivo a partire da luglio e le regole per poterne disporre sono a prova di furbetto

Sostenere i nuclei famigliari meno abbienti ma, nello stesso tempo, evitare che qualche furbetto se ne approfitti.

E’ questo l’obiettivo delle nuove regole stabilite per definire i criteri di erogazione della carta acquisti per la spesa, il nuovo strumento di lotta alla povertà su cui sta lavorando il Governo Meloni e che dovrebbe essere operativo a partire dal prossimo luglio.

Come funziona la nuova carta acquisti

Fisicamente sarà una PostePay prepagata e destinata unicamente all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.

Potranno farne richiesta tutte quelle persone residenti in Italia che, alla data della pubblicazione del provvedimento, abbiano tutti i componenti del nucleo familiare iscritti all’Anagrafe della popolazione residente e siano titolare di un’Isee valido non superiore a 15mila euro.

Chi ne sarà escluso

Lunga la lista delle eccezioni messe a punto nel decreto firmato dai ministri dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Seppur con Isee inferiore a 15.000 euro sono, infatti, esclusi dalla possibilità di richiedere la nuova carta acquisti le famiglie in cui vi siano titolari di reddito di cittadinanza. La prepagata, inoltre, verrà negata ai nuclei familiari nei quali almeno un componente sia percettore di: nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori (Dis coll); indennità di mobilità; fondi di solidarietà per l'integrazione del reddito; Cassa integrazione guadagni (Cig); ogni altra forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.

Solo beni di prima necessità

Inoltre non tutti i generi alimentari vengono considerati “di prima necessità”; nessun alcolico, al esempio, portà essere acquistato grazie alla sovvenzione dello Stato e solo i negozi di generi alimentari che avranno firmato una convenzione con lo Stato saranno abilitati ai pagamenti con la carta prepagata. Attaverso l’accordo l’esercizio garantità, inoltre, il contenimento dei costi dei beni alimentari per evitare speculazioni e favorirà gli sconti. La convezione, secondo quanto riferisce Palazzo Chigi, dovrà prevedere le modalità della comunicazione periodica dei dati di variazione dei prezzi praticati per la generalità degli utenti relativi ai beni di prima necessità.

Tetto di 382,5 euro a famiglia per 1,3 milioni di tessere

In totale saranno 1,3 milioni le tessere, tutte nominative, che verranno assegnate e il tetto massimo per nucleo famigliare sarà di 382,5 euro. E’ prevista anche la possibilità di effettuare un riparto degli eventuali residui.

Questo sarà possibile perché Poste italiane effettuerà un monitoraggio dal mese di ottobre 2023 sulle somme che non risultano assegnate e sulle carte non attivate. I comuni, quindi, informeranno il ministero che procederà all’ulteriore ripartizione.

Da quanto ha informato il ministero il nuovo sostegno entrerà in funzione a luglio, ma se a settembre risulterà che la tessera non è mai stata utilizzata si perderà il diritto al beneficio.

Fondamentale, perché l’intera macchina funzioni, è la sinergia tra Inps e Comuni con questi ultimi che riceveranno l’elenco dei beneficiari messo a disposizione dell’Inps in base ai tre parametri di priorità in ordine decrescente individuate dal decreto.

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Barbara Massaro