Buono mobilità: cronaca dettagliata di un clic day anti democratico
Economia

Buono mobilità: cronaca dettagliata di un clic day anti democratico

Abbiamo provato ad ottenere il rimborso sull'acquisto di una bicicletta. Ci siamo riusciti. Ma ci abbiamo impiegato 4 ore e 14 minuti. Troppo. E la filosofia del primo che arriva si aggiudica il bonus è tutto tranne che democratica.

Il premier Giuseppe Conte lo aveva annunciato nel Decreto rilancio a metà maggio. Il buono mobilità ha spinto milioni di italiani ad acquistare biciclette e monopattini elettrici promettendo un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta (fino a un massimo di 500 euro) . Un annuncio che ha creato il tutto esaurito nei negozi di tutta Italia. Per avere indietro i soldi investiti, però, abbiamo dovuto attendere fino al 3 novembre. In questo lasso di tempo (5 mesi e mezzo) il governo non è stato in grado di mettere in piedi un sistema democratico. Quello che viene chiamato «clic day», infatti, altro non è che la traduzione in inglese di un sistema prepotente basato sul concetto di «chi primo arriva, meglio alloggia». Non risolve il problema, ma lascia che sia il popolo a vedersela da solo. I fondi messi a disposizione dallo Stato sono, infatti, 215 milioni di euro. Solo una parte di italiani vedrà quindi rimborsato il suo eco investimento. Panorama, che si è collegato al sito buonomobilità.it alle 9 precise (ora di partenza del clic day), si è trovato davanti 144 mila persone. Chi lo ha fatto a mezzogiorno di persone in coda ne aveva oltre mezzo milione.

Ecco la cronaca assurda di questa giornata.

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Guido Castellano