Banca Popolare di Bari: cosa prevede il decreto
Economia

Banca Popolare di Bari: cosa prevede il decreto

Il Governo ha deciso di stanziare 900 milioni di euro per salvare l'istituto e rilanciare investimenti al sud

Dopo 48 ore dal commissariamento di Banca Popolare di Bari deciso da Bankitalia il Governo ha sbloccato 900 milioni di euro per il salvataggio di uno dei più grandi istituti di credito del meridione.

Il denaro arriva dal fondo del Ministero dell’Economia destinato "alla partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali" ed verrà girato a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia, e servirà per finanziare Microcredito Centrale - banca anch'essa controllata dal ministero dell’Economia - che poi li verserà alla Popolare di Bari per comprarne delle quote. 

Cosa prevede il decreto salva BpB

E' quanto prevede il decreto varato dal Governo al termine di un fine settimana di duro scontro interno tra le diverse anime della maggioranza. L'Italia Viva di Renzi, infatti, auspicava una profonda riforma del concetto stesso di banca popolare, mentre Di Maio con i cinque stelle voleva sventare un Banca Etruria -bise insisteva perché il vecchio consiglio di amministrazione di BpB pagasse per le sue eventuali responsabilità nel tracollo dell'istituto pugliese (il 2018 è stato chiuso con perdite per 420 milioni di euro e un tracollo del valore azionario). 

Proprio l'introduzione di quest'ultimo punto all'interno del decreto ha convinto i pentastellati a firmare la norma varata nella notte di domenica 15 dicembre.

Le tappe del salvataggio

Il finanziamento di 900 milioni a Invitalia per incrementare il patrimonio di Mediocredito centrale serviranno tra l'altro a promuovere attività finanziare e di investimento al sud con la nascita di una nuova banca d'investimento che sorgerebbe dalla scissione delle acquisizioni.

Lo schema del decreto prevede l'attuazione di un primo aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e a eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari e poi operare in maniera espansiva nei confronti dello sviluppo del meridione d'Italia.

In Consiglio dei ministri Di Maio avrebbe anche ottenuto il via libera ai lavori immediati della commissione banche e l’impegno formale del premier di chiedere a Bankitalia cosa farà per accertare le responsabilità dei vertici della Banca e cosa, nelle ispezioni fatte dal 2010 a ora, non ha funzionato per arrivare all'attuale tracollo.

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Barbara Massaro