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Economia

Api compra TotalErg: cosa cambia nel mercato della benzina

La compagnia di proprietà della famiglia Brachetti Peretti diventa numero uno in Italia in termini di punti di rifornimento sul territorio

Piccola rivoluzione nel mercato della vendita di benzina e carburanti nel nostro Paese: con acquisizione della TotalErg infatti, l’Api, l’Anonima petroli italiana, diventa la compagnia con il più alto numero di punti vendita sul territorio nazionale.

Un risultato di grande prestigio per una società il cui controllo resta saldo nelle mani della famiglia Brachetti Peretti, e che, dall’anno della propria fondazione, nel 1933 a Falconara Marittima, ha intrapreso un cammino di lunga e costante crescita.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i particolari più significativi di un’operazione che dovrebbe diventare operativa a gennaio del 2018, ma che in ogni caso dovrà prima ottenere il via libera definitivo dell’Antitrust.

Punti vendita: il sorpasso di Eni

Il primo, e più significativo risultato dell’acquisizione di TotalErg da parte dell’Api è, come accennato, sicuramente il cambio al vertice per quanto concerne il numero di distributori sul territorio nazionale.

Grazie infatti alla dote di circa 2.600 distributori precedentemente a marchio TotalErg, e a quelli propri pari a circa 2.800, d’ora in poi Api potrà contare su un totale di più di 5.000 punti vendita, un numero non di poco superiore ai circa 4.400 controllati da Eni che in precedenza deteneva il primato. A seguire, più staccate, troviamo la Q8 con circa 3.200 pompe di benzina, e la Esso con 2.500 punti di rifornimento.

I numeri dell’operazione

Api in sostanza rileverà il 100% della joint venture TotalErg (51% italiana e 49% francese) per oltre 450 milioni di euro, di cui 273 pagati alla sola Erg. In questo modo, la compagnia del Cavallo Nero, oltre a ricavare le circa 2.600 stazioni di servizio sopra citate, otterrà il controllo del Polo Logistico di Roma e del 25,16% della Raffineria di Trecate (Novara).

Secondo le stime, con questo nuovo assetto, i ricavi totali della società della famiglia Brachetti Peretti, comprensivi delle attività di raffinazione, saliranno a circa 6 miliardi di euro, a fronte dei 2,3 miliardi del 2016.

Un’importante svolta per Api, che fa seguito a quella del 2005, quando in conseguenza dell’acquisizione dell’Ip, la compagnia guidata attualmente dall’amministratore delegato Daniele Bandiera, aveva già consolidato la propria rete di distribuzione e vendita sul territorio nazionale.

Il futuro di Erg

Se da una parte la famiglia Brachetti Peretti conferma e rilancia il proprio business nel settore dei carburanti, diverso sarà il futuro della Erg della famiglia Garrone. La compagnia, fondata a Genova nel 1938 da Edoardo Garrone, dice infatti addio al petrolio.

Il business d’ora in poi, come confermato dallo stesso amministratore delegato Luca Bettonte, sarà sempre concentrato nell’ambito energetico, ma con un focus specifico sul comparto delle rinnovabili. Questa decisione tra l’altro segnerà anche la definitiva scomparsa di TotalErg, joint venture nata nel 2010 dalla fusione tra Total Italia ed Erg Petroli.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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