Agenda Monti: i 4 punti per la crescita
Pareggio di bilancio, riduzione del debito subito e di un ventesimo l'anno dal 2015, vendita del patrimonio pubblico
Cambiare l'Italia, riformare l'Europa. Un'agenda per un impegno comune.
È questo il titolo con cui Mario Monti ha presentato la sua Agenda , un programma politico intriso di contenuti economici dalla prima all'ultima riga.
A partire dal tema della crescita che, secondo quanto riportato nel testo (in fondo al post c'è la versione integrale) può essere stimolata da quattro misure chiave che escludono nuovi debiti. "Con un debito pubblico che supera il 120% del PIL non si puo' seriamente pensare che la crescita si faccia creando altri debiti" scrive l'ex premier. "Lo spread conta per le imprese e i lavoratori, perchè finanziare il debito pubblico costa agli italiani 75 miliardi di euro in interesse annuali, ovvero circa il 5% del PIL. Ridurre di 100 punti base il tasso di interesse che paghiamo sul debito, vale 20 miliardi di euro a regime. E da novembre 2011 il tasso di interesse è calato di oltre 250 punti".
Quindi cosa fare per la crescita ora, a partire dal 2013?
1) "Attuare in modo rigoroso a partire dal 2013 il principio del pareggio di bilancio strutturale". Insomma, conti in ordine anche perché ormai questo è diventato un principio sancito dalla nostra costituzione (articolo 81)
2) Ridurre lo stock del debito a un ritmo sostenuto e sufficiente in relazione agli obiettivi concordati.
3) Ridurre a partire dal 2015 lo stock del debito pubblico in misura pari a un ventesimo ogni anno fino all'obiettivo del 60% del prodotto interno lordo.
4) Proseguire le operazioni di valorizzazione/dismissione del patrimonio pubblico in funzione della riduzione dello stock di debito pubblico (fino all'ultimo euro derivante dalla dismissione del patrimonio deve quindi essere finalizzato a questo scopo e non ad altri)
Con una premessa: basare la crescita solo su "finanze pubbliche sane".