Aumentano le accise sul diesel: stangata da 5 miliardi
(Ansa)
Economia

Aumentano le accise sul diesel: stangata da 5 miliardi

Equiparare le accise sui carburanti come vorrebbe fare il governo Conte è una scelta politica o ambientale?

Le scelte green del governo Conte costano care agli italiani. L'ultima trovata dell'esecutivo a favore dell'ambiente è quella di lanciare un sondaggio sul sito internet del Ministero dell'Ambiente dove si chiede ai cittadini cosa ne pensano di 10 agevolazioni fiscali che, in qualche maniera, vanno a danneggiare l'ecosistema e si invita a votare per rimuoverle.

Quella più importante riguarda le accise sul gasolio e viene chiesto ai cittadini di esprimersi circa l'eventualità di eliminare il divario fiscale tra benzina e diesel. Se questo divario venisse effettivamente rimosso un litro di diesel costerebbe addirittura di più di un litro di benzina e a pagare, naturalmente, sarebbero gli automobilisti.

Il motivo ufficiale di questa crociata per l'ambiente è quello di tutelare il nostro pianeta spingendo e incentivando consumi green a scapito degli inquinanti, ma in soldoni se le accise venissero parificate nelle casse dello Stato entrerebbero 5 miliardi di euro in più che, di questi tempi, farebbero comodo a Roma.

Il Ministro dell'ambiente Sergio Costa nel lanciare, entusiasta, l'iniziativa, sul sito del Ministero ha scritto: "Comincia oggi il percorso per abbandonare finalmente i sussidi ambientalmente dannosi e poter cominciare la stagione dei sussidi ambientalmente favorevoli".

L'accisa della benzina è quella che maggiormente incide nel bilancio generale e se venisse approvata la revisione l'erario tirerebbe un sospiro di sollievo, ma non è l'unica agevolazione fiscale dannosa per l'ambiente nel mirino dell'esecutivo.

Le altre sono: il prelievo fiscale meno penalizzante sul metano usato nelle trivellazioni dei giacimenti (0,27 milioni), sui combustibili usati per estrarre magnesio dal mare (0,5 milioni), su carburanti e combustibili delle forze armate (47,6 milioni), sui lubrificanti per lavorare la gomma (1 milione), sul metano per usi industriali con consumi oltre 1,2 milioni di metri cubi l'anno (60 milioni) e sul Gpl per usi industriali (14,5 milioni).

Nelle intenzioni del Governo i 5 miliardi serviranno a finanziare comportamenti virtuosi e a incentivare consumi sostenibili, ma nella realtà dei fatti si tratta di una bella proposizione per nascondere una grande stangata che arriverà a scaglioni nei prossimi anni.

Le accise sul gasolio, infatti, verrebbero ritoccate di 11 centesimi l'anno con il progetto di arrivare alla totale equiparazione entro il 2030.

Va ricordato che in Italia le accise valgono il 64% del prezzo reale della benzina, e il 61% di quello del diesel.

Se il passato Governo verde-giallo aveva promesso, grazie a una storica battaglia leghista, di tagliare il costo delle accise per pesare di meno sulle tasche degli italiani, l'attuale esecutivo sta scegliendo la via opposta ritoccando al rialzo l'odiato balzello.

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Barbara Massaro