La svalutazione dell’euro pesa sul valore dei principali marchi italiani.
Quelli presenti nella classifica di Brand Finance aggiornata al 2016, che comprende i dei 500 marchi che valgono di più al mondo, perdono complessivamente il 10% in valore.
Il calo, fanno notare gli analisti dell’agenzia esperta nella valutazione degli asset intangibili delle aziende (come i marchi), corrisponde esattamente alla riduzione del 10% del valore della divisa comune europea rispetto al dollaro, rispetto a un incremento del 6% dell’indice Brand Finance Global 500.
GLI 8 MARCHI PIU’ IMPORTANTI AL MONDO NEL 2015
Tuttavia, la forza media dei marchi Italiani, proseguono gli esperti, è “superiore alla media dei marchi presenti in classifica”, ma allineata con i paesi con i quali ci confrontiamo normalmente, Cina inclusa.
Ecco i 9 brand italiani in classifica nel 2016.
Generali
Il Leone di Trieste resta il marchi italiano che vale di più nel mondo, anche se il brand subisce un calo del 23%, passando da 13 miliardi di dollari nel 2015 a 10 miliardi nel 2016.
Generali passa così dall’87esima posizione al 120esimo. Il rating del brand è stato tagliato da AA- ad A.
Eni
Il cane a sei zampe incrementa la forza del porprio marchi che sale dalla 159esima posizione alla 139esima: il valore del brand Eni è cresciuto del 12% passando da 8 miliardi di dollari nel 2015 a quasi 9 miliardi nel 2016. Il rating del brand sale da AA ad AA+.
Enel
Il marchio Enel, anche grazie all’aggregazione con EGP, aumenta il proprio valore economico nel 2016 (+9%) diventando il terzo brand italiano per valore: 7,9 miliardi di dollari.
Il brand Enel, spiegano gli analisti di Brand Finance, continua ad essere un caso interessante perché ha una forza straordinaria (AAA- come Gucci). Ora, proseguono, “sarà interessante vedere gli sviluppi a 12 mesi dall’introduzione nel nuovo logo”.
Telecom Italia
Meno bene Telecom Italia, i cui effetti del nuovo logo non sono ancora stati registrati. Il valore del brand è sceso da 7,5 a 6,2 miliardi di dollari (-17%) anche se il rating rimane lo stesso dello scorso anno: AA+.
Gucci
Anche il marchio Gucci brilla meno dello scorso anno: oltre a perdere in valore economico (-19%) a 5,4 miliardi di dollari, riduce la propria forza con il rating che passa da AAA ad AAA-.
Fiat
Il brand Fiat perde in valore (-16%) passando da 6 a 5 miliardi di dollari, ma migliora in termini di forza: il rating passa da AA ad AA+.
Ferrari
Perde lustro anche il marchio Ferrari: il valore cala del 7% da 4,7 a 4,4 miliardi di dollari e il rating del brand (AAA+) è stato tagliato ad AAA-.
UniCredit
Crolla il valore del marchio UniCredit (-30%) che passa da 5,4 a 3,8 miliardi di dollari. La prima banca italiana per attivi (867 miliardi di euro secondo la classifica di Mediobanca R&S sui bilanci 2014) riduce anche la propria forza del brand: il rating passa da AA a A+.
Jeep
Agli 8 marchi italiani già presenti lo scorso anno si aggiunge nel 2016 il marchio Jeep (è americano, ma è controllato dal gruppo FCA) che cresce del 37% da 2,7 a 3,7 miliardi di dollari.
