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FRANK PERRY/AFP/Getty Images
Economia

5 previsioni economiche per il 2017

L'economia mondiale riparte trainata da India e Cina, i tassi di interesse restano stabili, il prezzo del petrolio aumenta, e la globalizzazione rallenta

Il 2017 è alle porte e i fattori di incertezza per l'economia mondiale si moltiplicano e non rendono semplice il compito di chi vuol fare previsioni sull'andamento dell'economia internazionale nei prossimi dodici mesi. Vari istituti di ricerca, comunque, ci stanno provando, e il quadro che ne emerge è di cauto ottimismo per il futuro.

Pil mondiale

Il primo dato da prendere in considerazione è sempre quello sul Prodotto interno lordo, che fotografa lo stato complessivo dell'economia mondiale. Il Fondo Monetario Internazionale offre spunti per essere moderatamente ottimisti: la crescita dell'economia mondiale si dovrebbe attestare a un tasso del 3,4%, più del 3,1% di quest'anno. Sono previsioni che sono state recentemente riviste al ribasso, per tenere conto degli effetti della Brexit e del rallentamento dell'economia statunitense. In generale, il FMI prevede che la crescita sarà lievemente inferiore nei Paesi avanzati (la stima è di +1,6%) rispetto al resto del mondo.

Il contributo di Cina e India

Dai due giganti asiatici continuerà ad arrivare un contributo significativo alla crescita dell'economia mondiale. Ad accelerare di più sarà l'India, la cui crescita secondo il FMI sarà del 7,6% (il tasso più alto fra i Paesi di dimensioni maggiori), ma anche in Cina si dovrebbe registrare un risultato largamente positivo: +6,2%, anche se in rallentamento rispetto al 2016.

Il prezzo del petrolio

Uno dei dati più interessanti per comprendere le dinamiche dell'economia internazionale rimane quello del prezzo del petrolio, nonostante la costante crescita dei livelli di sfruttamento delle energie alternative. Secondo la Banca Mondiale, il prezzo del petrolio salirà dagli attuali 43 a 55 dollari al barile nel 2017, per effetto dell'intenzione dei Paesi Opec di limitare la produzione. Ne conseguirà un incremento dei costi energetici, che potrebbero aumentare anche del 25% in dodici mesi.

La globalizzazione farà un passo indietro

L'economia mondiale potrebbe attraversare una fase di profonda ristrutturazione. Per la prima volta in quindici anni, infatti, il livello degli scambi commerciali internazionali potrebbe crescere di meno di quello del Pil mondiale. Lo prevede l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (Wto), secondo cui l'interscambio mondiale salirà di una percentuale compresa tra l'1,8% e il 3,1% nel 2017. Questa frenata nella globalizzazione sarebbe dovuta, da un lato, al calo della domanda di prodotti cinesi negli Stati Uniti e, dall'altro, alla generale diffidenza dell'opinione pubblica verso le politiche di apertura degli scambi.

Tassi di interesse

Poche novità, invece, sul fronte dei tassi di interesse. L'Ocse, così come la maggior parte degli organismi internazionali, ritiene che rimarranno molto bassi, più o meni ai livelli attuali. I bassi livelli di crescita e lo spettro di nuovi scossoni nelle nazioni avanzate dovrebbero indurre le banche centrali a continuare a far uso della politica monetaria per stimolare la crescita economica.

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