Stephen King, i 5 libri più belli secondo la Rete
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Stephen King, i 5 libri più belli secondo la Rete

Quali sono i migliori romanzi del maestro del brivido? Ecco i preferiti dagli utenti di Internet

Con The Wind Through the Keyhole, nuovo capitolo della serie La Torre Nera che uscirà in Italia solo il prossimo autunno, Stephen King è arrivato a quota 62 libri, contando romanzi, nonfiction e raccolte di racconti.

L’ultima uscita italiana di Stephen King risale al romanzo22/11/63, titolo numero 61 di una bibliografia che è partita nell’ormai lontano 1973 con l’intramontabile Carrie e che si aggiornerà nel 2013 con altre due opere già annunciate: Dr. Sleep, il tanto atteso sequel di Shining , e il poliziesco Joyland.

Ma quali sono i migliori lavori del “maestro del brivido”? Sul sito statunitense Vulture hanno provato a stilare una classifica di questa carriera lunga quattro decenni. Ma in Rete, nello specifico su Twitter, attraverso l’hashtag #BestKing rilanciato stamattina fra i lettori italiani da @Einaudieditore , gli utenti si sono scatenati nel dire la propria su quale sia il meglio del meglio di Stephen King.
Ecco i cinque più gettonati (situazione a metà pomeriggio); come si nota sembra che nelle preferenze degli appassionati siano sempre i classici a fare da padrone.

L’ombra dello scorpione: romanzo distopico del 1978 in cui apparve per la prima Randall Flagg, antieroe che sarà poi protagonista anche in Gli occhi del drago e nella saga della Torre Nera.

Shining: non può mancare uno dei più grandi successi, reso immortale anche grazie alla trasposizione cinematografica firmata da Stanley Kubrick.

Misery: tra i più acclamati il romanzo che narra della tremenda avventura di Paul Sheldon, un celebre scrittore sequestrato da una sua fanatica ammiratrice in una casa isolata del Colorado.

Pet Sematary: anche il cimitero maledetto della cittadina di Ludlow sembra aver stregato la maggior parte dei fan di King.

It: nessuno può dimenticare il pagliaccio assassino ormai entrato nell’immaginario di milioni di persone nel mondo, anche grazie all’omonima miniserie televisiva del 1990.

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Andrea Bressa