‘I racconti di Punteville’, un viaggio poetico nelle città della punteggiatura
Sono cronache da città lontane, evanescenti, ma estremamente affascinanti. Vi stupirete leggendo usi, costumi e relazioni a Puntini Puntini, Punto e Virgola, Punto Esclamativo, Virgola, Punto di Domanda e Punto
Sono cronache di un mondo leggero e poetico quelle de I racconti di Punteville, uscito da poco per Lavieri . Sono città evanescenti, ma ricche di umanità quelle immaginate e descritte da Gianluca Caporaso nel suo piccolo taccuino di viaggio nel mondo della punteggiatura.
Nella città di Puntini Puntini le case sono fatte solo di porte e finestre e le parole più usate sono: forse, chissà, magari. E quale gioco più adatto per gli abitanti di Puntini Puntini, se non quello dei dadi?
A Punto e Virgola, seconda tappa di questo viaggio, i mestieri più richiesti sono quelli di cantanti di ninne nanne e di fabbricante di letti, perché le case di Punto e Virgola ne sono piene.
C’era una volta la città di Due Punti.
Due Punti era fatta tutta di vetro.
Percorrendo le strade si potevano vedere le tubature e i topolini che vi passavano sotto.
Alzando lo sguardo ai palazzi, era possibile vedere tutto quello che accadeva nelle case della gente.
Due punti era una città trasparente.
A due punti, era tutto così trasparente che c’era bisogno di qualcuno che mantenesse i segreti. Le donne, per fortuna, li custodivano sotto le gonne e i cappotti.
Virgola, Punto Esclamativo, Punto di domanda e Punto. Ogni città, un simbolo della punteggiatura, ogni città, un mondo a sé fatto di case, uomini e donne, amori, giochi, mestieri, parole e cambiamenti.
Sì, perché tutte le città di cui leggerete, si sono trasformate rispetto a come vi sono state raccontate. Sono arrivate nuove persone dalle altre città, hanno portato qualcosa con loro, hanno mutato le abitudini e ora tutto è diverso.
Per fortuna è sempre possibile incontrare qualche vecchio abitante, capace di raccontare il senso più intimo della sua vecchia città.
A illustrare le evanescenti città di Punteville, Rita Petruccioli, che con colori delicati e illustrazioni dal tratto grafico leggero, ironico e molto accattivante, riesce nell’ardua impresa di rappresentare quelle che sono delle vere e proprie immagini poetiche. Più che le città, sono i legami e le persone che le abitano ad essere rappresentati ed è meraviglioso vedere quanto possa essere romantico innamorarsi a Virgola.
I segni della punteggiatura e il loro significato, spesso dimenticato, sono solo uno spunto per immaginare, per raccontare mondi diversi, strani, dimenticati anch’essi forse, ma tutti affascinanti a loro modo.
A leggere I racconti di Punteville si finisce col sentirsi leggeri, con la testa per aria, e viene subito voglia di immaginarsi un altro viaggio.
I racconti di Punteville. Ovvero le mirabolanti cronache degli uomini che viaggiarono nelle città della punteggiatura, Gianluca Caporaso, Rita Petruccioli, Lavieri, 2012