La “Nave più bella del mondo” entra in libreria
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La “Nave più bella del mondo” entra in libreria

Storie, aneddoti, curiosità dal passato e dal presente nel diario di bordo da nave Vespucci, lo storico veliero simbolo del paese

Tradizione e innovazione, storia passata e presente, ma anche “scuola galleggiante” e “palestra di vita”: tutto questo e molto altro è il Vespucci, lo storico veliero della Marina Militare a cui ora è dedicato un libro che è una sorta di diario di bordo dalla Nave più bella del mondo, come la chiamarono gli americani nel 1962, dandole un soprannome che ancora oggi la accompagna ovunque. Patrimonio di un intero paese, ambasciatrice dell’UNICEF, partner del WWF, è un simbolo del Made in Italy nel mondo, dove porta quel suo motto attribuito a Leonardo da Vinci: Non chi inizia, ma quel che persevera. Non c’è quasi angolo del pianeta dove non sia stato questo veliero così simile a un galeone ottocentesco: dall’America, dove è ammirata e visitata da migliaia di italiani di seconda e terza generazione così come da turisti di ogni paese, fino all’Australia e alla Nuova Zelanda, dove era stata “madrina” dell’America’s Cup di vela del 2003.
Con i suoi 88 anni di storia, il Vespucci raccoglie anche tante curiosità e aneddoti, raccontati sotto forma di storie e curiosità da Eleonora Lorusso in Nave Vespucci. Diario di bordo (radiofonico) dalla Signora dei Mari (Mursia-Rtl 102,5), nato dai reportage della giornalista a bordo della nave, lì dove si sono incrociate le storie di chi vi ha trascorso mesi o anni, in navigazione, come i Cadetti dell’Accademia navale di Livorno che sul Vespucci fanno il “battesimo del mare” o come è accaduto a Giorgio Migone, oggi 96enne, che era imbarcato quando l’8 settembre del 1943 venne firmato l’Armistizio che siglò la fine della Seconda Guerra mondiale per l’Italia. Ma nel libro sono raccontate anche le emozioni di quelle migliaia di appassionati che vi salgono a bordo da visitatori, lo stupore dei bambini affascinati da vele e cime (lunghe ben 36 km!) e la curiosità di chi, per la prima volta, scopre che nascosta vicino la polena a prora, c’è una testa d’aglio nascosta in modo scaramantico. Molti i “riti” per propiziarsi il mare calmo, insieme alle storie delle donne che fanno parte dell’equipaggio e insieme ai colleghi uomini provano l’ebbrezza di risalgono sui lunghi alberi, fino a oltre 50 metri, per aprire le vele a mano oggi come allora.

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