"Italia, un paese maiuscolo"
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"Italia, un paese maiuscolo"

Presentato a Roma il libro di Rossana Pace, fondatrice di "eccellenze italiane" e dedicato proprio alle qualità del nostro paese, che si piange troppo addosso

«Italia, un Paese maiuscolo. Come continuare ad essere cuore e motore creativo del mondo» è il titolo del volume di Rossana Pace pubblicato da Editalia (Gruppo Poligrafico e Zecca dello Stato) presentato questa mattina a Roma a palazzo Sant’Andrea, sede dell’archivio storico della presidenza della Repubblica. 

Il libro racchiude quindici anni dedicati dalla professoressa Pace, fondatrice dell’associazione «Eccellenze italiane», alle espressioni di genialità del pensiero, che passano appunto sotto la definizione di «eccellenze italiane» ma delle quali, in fondo, sappiamo poco e niente. L’autrice, in questo libro dalla veste editoriale così elegante, sostiene che il nostro è, tuttora, «un Paese ad eccellenza diffusa».

E lo sostiene con passione e convinzione, facendo ricorso a una corposa ricerca che attraversa il passato e il presente offrendo stimoli e suggestioni utili per il futuro.

La presentazione dell’opera della professoressa Pace ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Paola Carucci, sovrintendente dell’archivio storico del Quirinale, Cesare De Seta, ordinario di storia dell’architettura all’università Federico II di Napoli, Caterina Caselli, celebre cantante oggi amministratore unico di SugarMusic, Giuseppe Roma, direttore del Censis e Marco Fortis, vice presidente della fondazione Edison.

Proprio Fortis, raccogliendo gli stimoli anti decadentisti proposti dal libro di Rosanna Pace, ha illustrato i contributi dell’economia italiana al posizionamento dell’Europa nel mondo globale. «C’è una percezione sbagliata dell’Italia – ha spiegato il docente all’università Cattolica di Milano – alla quale contribuiscono gli italiani stessi con la loro pessima abitudine di piangersi addosso. C’è anzitutto una percezione sbagliata dello stato di salute del Made in Italy e delle nostre qualità: penso in primo luogo al fatto che da ventuno anni su ventidue siamo in avanzo statale primario. Siamo non solo la seconda forza manifatturiera d’Europa, ma anche la quinta al mondo, seguiti da grandissimi Paesi come Brasile e India. L’Italia inoltre, se si esclude l’energia, è il secondo Paese europeo per bilancia commerciale con l’estero e uno dei soli cinque del G20 con bilancia manifatturiera attiva dietro Cina, Germania, Giappone, Corea del Sud. Non solo: nell’Unione europea siamo i primi – ha proseguito Fortis – per miglioramento della bilancia commerciale e secondo il WTO noi italiani siamo i più competitivi dopo i tedeschi. Il Made in Italy “tradizionale” (cibo, moda, arredo di casa) rimane trainante, ma anche il “nuovo” Made in Italy (meccanica, mezzi di trasporto, farmaceutica) sta dimostrandosi vincente. Secondo la classifica dell’esportazione di farmaci confezionati tra il 2010 e il 2013 siamo al primo posto. Per numero di prodotti con bilancia commerciale migliore, siamo al secondo posto dopo la Cina e prima della Germania»

L’intervento di Fortis si è inserito perfettamente nello spirito del libro e dell’iniziativa di «Eccellenze italiane»: spronare le persone a guardare con maggiore fiducia al futuro, immaginando – come ha detto l’amministratore delegato di Editalia, Marco De Guzzis - che il nostro storico portato di eccellenza in campo artistico, scientifico, architettonico e via dicendo, non sia concepito come una rendita attraverso la quale vivacchiare, ma come un fattore competitivo che continui a porci come avanguardia nel mondo». 

Effettivamente basta sfogliare «Italia, un Paese maiuscolo» per essere attraversati da una scarica di orgoglio, energia e ottimismo. Una boccata di ossigeno in questi tempi di elogio della “decrescita felice” e di nausea da crisi permanente.

Rappresentare l’eccellenza – questo il messaggio di fondo del volume – è una sfida che cambia nel tempo. «Ma gli italiani – sottolinea Rosanna Pace con vivacità intellettuale non comune – danno prova di essere capaci di primeggiare sempre. Gli occhiali sono nati in Veneto. Non è forse questa regione a eccellere nella produzione di occhiali? E ancora: Galileo ha inventato il telescopio e le lenti al servizio dell’astrofisica le produciamo ancora noi! E poi c’è Aldo Manuzio che è il vero padre della moderna tecnica tipografica, i caratteri della colonna Traiana che sono il modello del carattere Times New Roman che usiamo al computer, la prima descrizione del neurone che si deve a Camillo Golgi, premio Nobel per la medicina nel 1906…». Pace è un fiume in piena. Ma ha saputo condensare in questo volume anni e anni di ricerche e studi condotti insieme a giovani, preparati e brillanti ricercatori che l’hanno affiancata anche in occasione della presentazione di questa originale  e interessante opera, rassegna riuscita di «punti di forza materiali e immateriali» di cui sono capaci gli italiani «militanti dell’innovazione».

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