Io..Marylin: come si trasforma una donna in un mito
Giuseppe Colangelo e Francesca Porro firmano una nuova biografia della diva, concentrandosi sulle mille influenze nella cultura contemporanea. Dai fumetti alla moda fino alla pubblicità
Uno dei termometri più affidabili per verificare il grado di interesse e di attrazione nei confronti di un personaggio è la quantità di inediti pubblicati dopo la sua morte. Prendete Michael Jackson: da quando è scomparso sono state decine le aste di documenti sbucati fuori dal cassetto che hanno monopolizzato l’attenzione dei media.
Con Marylin Monroe è accaduta più o meno la stessa cosa . Con una sostanziale differenza. Marylin è scomparsa mezzo secolo fa: il 5 agosto del 1962.
Tra foto inedite e scatti rubati, inevitabile che la caccia all’ultimo ricordo sconosciuto dell’attrice alla fine risulti un po’ stancante. E purtroppo questo giochino ha finito col contagiare gran parte della pubblicistica contemporanea, sempre più preda di tesi complottistiche e dubitabili soffiate investigative.
Per queste ragioni si apprezza di più la nuova biografia che Giuseppe Colangelo e Francesca Porro hanno scritto per i tipi di BookTime. Si intitola Io…Marylin e dà il suo meglio nella messa a fuoco delle infinite influenze che l’attrice americana ha lasciato nella cultura contemporanea.
Dalla moda ai fumetti, alla pubblicità, Colangelo e Porro fotografano un mito partendo da un aspetto pratico e indubitabile: quello, appunto, della sua capacità di condizionamento dell’opinione pubblica. Niente finali di spy-thriller di certi saggi, dunque; piuttosto una lucida e documentata analisi su come l’icona Marylin si sia così pervicacemente cristallizzata nell’immaginario collettivo contemporaneo.