Francis Scott Fitzgerald senza censure
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Francis Scott Fitzgerald senza censure

Sesso, alcool e droga: torna alla luce in Inghilterra la versione originale di ‘Taps at Reveille’, quarta raccolta di racconti del grande autore americano

La Cambridge University Press ha da poco ripubblicato del materiale interessante per i fan di Francis Scott Fitzgerald. Si tratta di alcuni racconti originariamente usciti sulle pagine del Saturday Evening Post fra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta.
 
All’epoca i lavori dell’autore americano subirono una sensibile opera di censura da parte dello staff della rivista statunitense. Alcune frasi, parole e modi di dire furono modificati, in particolare le parti che alludevano al sesso, alle droghe e alle tendenze antisemite di uno dei personaggi (nel racconto Two Wrongs), in modo da rendere il materiale più consono al pubblico borghese dell’Evening Post. Ora, finalmente, dopo un attento lavoro di studio sui manoscritti originali compiuto da James West, professore della Pennsylvania State University, torna alla luce a ottant’anni di distanza una matrice più genuina dell’autore del Grande Gatsby .

Le storie in questione fanno parte della sua quarta e ultima raccolta di racconti intitolata Taps at Reveille , inedita in Italia, che segue le più note Maschiette e filosofi (Nobel), Racconti dell'età del jazz (Mondadori) e Tutti i giovani tristi (Mattioli 1885).

Ciò che si trova nella nuova edizione di Taps at Reveille, in realtà, sembra non siano brani così scottanti. Le stesse frasi, parole e modi di dire si trovano serenamente (e con intensità anche maggiore) in numerosi romanzi successivi di altri autori a noi più vicini cronologicamente. Il punto è che questa versione senza censura può forse raccontare un Francis Scott Fitzgerald più autentico, con una voce più vicina all’uomo che, soprattutto in quegli ultimi anni, affrontò non poche difficoltà esistenziali.

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Andrea Bressa