Ebook, leggiamo con un po' di ottimismo
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Ebook, leggiamo con un po' di ottimismo

Editech a Milano: editori, autori, lettori tra la carta e i bit

"Corrono brutti tempi. I figli non obbediscono più ai genitori, e tutti quanti si sono messi a scrivere libri".
Non ci sarebbe nulla di strano a sentir pronunciare questa frase durante un convegno sullo stato dell'editoria, se non fosse che a scriverla è stato Marco Tullio Cicerone, nel 1. secolo a.c.

Leggerla proiettata su uno schermo a Editech , la giornata internazionale dedicata a editoria, innovazione e tecnologie collegate al mondo del libro, svoltasi a Milano il 21 giugno, ha un senso speciale, perché aiuta a interpretare i cambiamenti in corso tenendo presente quel legame con il passato che oggi l'editoria digitale sembra aver spezzato.

Ma cosa sta cambiando nel mondo dei libri?
Fino a poco tempo fa l'autore scriveva e proponeva la sua storia a un editore.
Questo valutava il libro, lo pubblicizzava e lo distribuiva, con un ruolo centrale.
Oggi attori come Amazon, Google, Apple fanno un bel pezzo del mestiere, e l'autore può anche decidere di pubblicarsi da solo con estrema facilità.
Il libro viene messo a disposizione sotto forma di ebook per essere letto su pc, o in mobilità (su tablet, ereader, smartphone) con un prezzo molto vantaggioso rispetto alla versione cartacea.
Chi compra il libro decide cosa acquistare basandosi sempre di più sui giudizi positivi della community degli altri lettori. E gli editori sono un po’ fuori dal giro: non sanno come riacquistare la centralità perduta, e tentano nuove strade di approccio dei lettori andando un po’ a tentoni.
Non ci sono soluzioni, ma una cosa emerge prepotentemente da tutti gli interventi di Editech: per riappropriarsi del suo ruolo l'editore deve essere dove il lettore e l'autore parlano, altrimenti nessuno lo cercherà: nel Network, ovvero sui Social media, e nelle Community, sempre più significative sul versante dei dispositivi mobili. Dimostrando che ha ancora senso scegliere e proporre libri che valga la pena di leggere, e inventandosi un modo per creare connessioni tra i libri. Interessanti, in questo senso, la proposta della start-up Bookigee ; di altro genere, ma entusiasmanti, i percorsi creati da Small Demons , una dimostrazione fantastica di come un libro possa presentarsi al lettore in maniera inattesa.

Dal canto suo, in questa situazione, chi di libri si nutre ha mille possibilità in più rispetto al passato.
A Editech si è parlato soprattutto di editori, ma i dati presentati sullo stato attuale del mercato dei libri elettronici  sono significativi anche per chi legge. In sintesi, in Italia siamo ancora solo all'1% del settore.
Ben diverso il panorama del mercato americano, in cui gli ebook pesano il 17%.
Qui il "Power Buyer", alias il compratore forte del digitale, acquista in media quattro ebook al mese. Sono cifre che, in un paese di non lettori come l’Italia, fanno riflettere. In digitale si legge la narrativa, con una predominanza di uomini in Italia, di donne negli USA. Ma qui, dove il mercato è partito sul serio, una parte di lettori consistente dichiara che non comprerà mai libri digitali.

Difficoltà di utilizzo? Impossibilità di scambiarsi i libri fisici? Il mercato è ancora pieno di barriere di accesso, causate in particolare dal fatto che il formato degli ebook non è universalmente leggibile su tutti i devices. Di sicuro a questo proposito ci saranno evoluzioni nel futuro prossimo. E l’Italia, rispetto ai Paesi in cui il libro digitale ha già preso piede, ha il vantaggio di poter imparare dagli errori altrui.

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Antonella Sbriccoli