9 luglio 1942 - 9 luglio 2012. Settant’anni del rifugio segreto di Anna Frank
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9 luglio 1942 - 9 luglio 2012. Settant’anni del rifugio segreto di Anna Frank

Il racconto di Anna dal rifugio segreto ci racconta, a settant'anni di distanza, un pezzo di storia dell'umanità

“Giovedì 9 luglio 1942
Cara Kitty,
così ce n'andammo sotto una pioggia scrosciante, il babbo, la mamma e io, ciascuno con una borsa da scuola o da spesa, piene zeppe di oggetti ficcati dentro alla rinfusa.
Gli operai che di buon mattino si recavano al lavoro ci guardavano con compassione, si leggeva loro in viso il rammarico di non poterci offrire un mezzo di trasporto; la vistosa stella gialla parlava da sé.”

9 luglio 1942 - 9 luglio 2012. Sono passati settant’anni da quando Anna Frank uscì dalla sua casa per l’ultima volta per andare a nascondersi, insieme alla sua famiglia, nel rifugio segreto in cui sarebbe vissuta per i successivi due anni, prima di essere scoperta e deportata a Bergen Belsen, dove morì nel 1945, tre settimane prima che arrivassero gli inglesi a liberare il campo.

“Strada facendo papà e mamma mi svelarono con un racconto spezzettato la storia del nascondiglio. Già da parecchi mesi avevano mandato via di casa quanto più avevano potuto di mobili e biancheria; ed eravamo ormai pronti a trasferirci volontariamente il 16 luglio.
La chiamata delle SS aveva fatto anticipare il piano di fuga di dieci giorni, cosicché avremmo dovuto accontentarci di un appartamento meno in ordine. Ci saremmo rifugiati nella casa dove il babbo aveva l'ufficio.”

Nel momento in cui Anna varca la porta del rifugio, la sua vita cambia radicalmente. Niente più scuola, niente più uscite con le amiche, niente più passeggiate, niente più cielo. Solo le pareti del rifugio, i propri famigliari, la famiglia Van Daan, il Dottor Dussel e Kitty, l’amica immaginaria a cui è indirizzato Il Diario . Anna Frank ha 13 anni appena compiuti quando è costretta a questo passo.

Anna annoterà sul proprio diario, con perizia giornalistica, tutto quello che avviene nell’alloggio: le fatiche della convivenza, le piccole liti, il malessere, le sue emozioni, le sue speranze e le sue scoperte. Anna è costretta a crescere in fretta dentro l’alloggio segreto, ma è pur sempre un’adolescente e come tale agisce, nonostante il contesto esterno l’abbia costretta ad una maturazione precoce.
Così, dentro il rifugio scopre cos’è l’amore e ce lo racconta con parole semplici e liriche allo stesso tempo, vede il suo corpo cambiare e vede crescere la sua capacità critica. Anna Frank racconta la sua storia come una vera e propria scrittrice, sembra conoscere perfettamente i tempi della narrazione, non è mai banale e riesce in un compito difficilissimo: coinvolgere il lettore, anzi i lettori, milioni di lettori, di tutte le età.

Il Diario di Anna è stato ritrovato in quello stesso rifugio segreto e consegnato al padre, unico superstite della famiglia Frank, che decise di pubblicarlo per far conoscere a tutti la storia della figlia, anima libera costretta alla prigionia.
Dalla sua pubblicazione, in olandese, nel 1947, il Diario è diventato un vero e proprio caso editoriale: uno dei libri più letti in assoluto, costantemente presente nelle classifiche dei libri più venduti.
La storia di questa ragazzina ha fatto il giro del mondo, ha commosso milioni di persone fino a diventare un simbolo di umanità, oltre che un prezioso documento storico.

Aidan Chambers, noto scrittore di libri per adolescenti e saggi su lettura e sua promozione, ha pubblicato nel 2011 per EquiLibriLa penna di Anne Frank, illustrato magistralmente da Alessandro Sanna , una vera e propria dichiarazione d’amore al Diario.
“Come tutti i grandi libri il Diario di Anne Frank crea un proprio mondo. Pur radicandosi nel quotidiano, sembra possedere un carattere, una personalità, una coscienza che gli è peculiare. (...) Il Diario è un grande libro su cosa significhi essere adolescente scritto da qualcuno che adolescente lo era davvero, nel momento in cui lo ha concepito.”
Chambers ci suggerisce così un altro punto di vista sul Diario, un documento certo, ma anche uno squarcio sul mondo dei ragazzi, un racconto in prima persona di una delle fasi più critiche, misteriose e allo stesso tempo intense della vita: l’adolescenza.
Il Diario lo abbiamo letto quasi tutti a scuola, ma il consiglio è di rileggerlo oggi. Come suggerisce Chambers:

“Se non avete letto il Diario di Anne Frank da molto tempo, lasciate che vi inviti a riprenderlo in mano. E, questa volta, leggetelo come un romanzo, dall’inizio alla fine e tutto d’un fiato, nel minor tempo possibile.”

Grazie alle parole del Diario, sopravvissuto alla sua scrittrice, possiamo oggi, a distanza di settant’anni conoscere la storia dell’alloggio segreto e dei suoi abitanti e, con loro, un pezzo di storia dell’umanità.

"È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo"

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Ilaria Cairoli