La casa del futuro? Costruitevela da soli, con una stampante 3D
Landscape House
Tecnologia

La casa del futuro? Costruitevela da soli, con una stampante 3D

Ha due piani e un design avveniristico. Ecco l’incredibile progetto di un architetto olandese che costruirà, pezzo dopo pezzo, un edificio abitabile attraverso una stampante stereolitografica sviluppata da un italiano

L’IMU, la svalutazione immobiliare e la crisi del credito hanno cambiato profondamente la vostra idea di casa? Be’, forse allora non avete visto niente. In un futuro – e nemmeno troppo lontano - potreste addirittura trovarvi ad abitare in un edificio costruito da voi stessi, con una stampante 3D.

Sto esagerando, certo, ma neanche troppo. A guardare le immagini del progetto di questo architetto olandese, Janjaap Ruijssenaars , viene davvero da pensare che forse la vera rivoluzione deve ancora iniziare.

Un edificio avveniristico? Di più: una casa di finissimo design costruita – pezzo dopo pezzo – attraverso componenti fuoriusciti da una stampante 3D. Landscape House, questo il nome dell’edificio, è una struttura a due piani basata su un telaio composto da pezzi stampati in sabbia e legante inorganico (ciascuno di 6 × 9 metri di grandezza) successivamente rinforzato in calcestruzzo. Per il sito 3ders.org si tratterebbe del primo vero edificio completo interamente realizzato attraverso stampanti 3D.

Il progetto, che dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2014 a un costo stimato fra i 5 e i 6 milioni di dollari, vedrà la collaborazione fra gli altri dello scultore e matematico Rinus Roelofs, e di Enrico Dini, l’italiano che ha fondato D-Shape, la società che promette di rivoluzionare tutto il settore delle costruzioni attraverso la cosiddetta stereolitografia 3D. Una tecnologia che sfrutta la reazione chimica fra una miscela di sabbia e ossidi metallici e un liquido a base di sali derivati dall’acqua di mare per comporre una roccia “sintetica” molto simile a quelle che si formano per via sedimentaria in ambiente sottomarino.

La stessa tecnica è stata utilizzata nel 2009 dall’architetto Andrea Morgante per la realizzazione di un futuristico padiglione a forma di ameba.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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