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Tecnologia

Il cloud: un’opportunità per le aziende italiane

Le aziende italiane e l'utilizzo del cloud: a che punto siamo?

Dopo aver conquistato il settore “consumer” – tutti noi siamo sulla nuvola, spesso a nostra insaputa… – il cloud computing si sta affermando anche nelle aziende italiane. Parola di Assinform, che ha reso noti i risultati del 45° Rapporto sull’informatica realizzato in collaborazione con NetConsulting: quest’anno il cloud ha fatto registrare un +32% rispetto al 2013; i ricavi hanno superato i 750 milioni di euro. 


Per cosa usano il cloud le aziende tricolore? Secondo uno studio di Enterthecloud.it, il blog sul cloud computing curato da Enter, la parte del leone la fanno al momento i servizi di “hosting” in senso generale: la gestione dello spazio per pubblicare siti, blog e applicazioni, da un lato, e l’archiviazione di file, video, documenti sulla nuvola, dall’altro. Residuali gli altri casi d’uso, come per esempio l’utilizzo comune di istanze cloud come ambienti di testing e di sviluppo oppure come infrastruttura di base sulla quale far girare applicazioni di uso corrente, quali software di CRM, per l’amministrazione, per la gestione delle risorse umane. 

Il cloud, per le aziende, rappresenta una grossa opportunità già ora, non solo una sfida verso la digitalizzazione in prospettiva futura. In particolare questo è vero anche per le piccole e medie imprese, che possono accedere a risorse di calcolo o di spazio scalabili, proporzionate alle effettive necessità e quindi più economiche: si calcola che il cloud consenta risparmi fino al 20%.


Più consapevolezza su questioni relative alla privacy o su come difendersi in caso di disservizi hanno contribuito al boom. Per esempio, è ormai noto che scegliere un provider italiano o europeo, ci sottopone alla tutela relativa al trattamento dei dati prevista dalla legislazione europea.


Sebbene spesso lo sviluppo del cloud nelle aziende sia demandato ai singoli responsabili IT che, di volta in volta, valutano opportunità e costi, va detto che esistono delle linee guida, dettate dall’Unione Europea, soprattutto in merito ai rapporti con i fornitori: vi si stabiliscono, soprattutto, requisiti minimi di chiarezza del contratto di fornitura, livelli minimi di servizio, livelli di sicurezza garantiti e ottimizzazione della gestione dei dati conservati sulla nuvola.

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