Casta Diva Group, dallo spot per Alibaba alla serie tv in Libano
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Economia

Casta Diva Group, dallo spot per Alibaba alla serie tv in Libano

La multinazionale tascabile della pubblicità ha creato il più esteso network mondiale del settore. E ora guarda al cinema

Tra le multinazionali tascabili italiane ce n’è una che, nel suo piccolo, si scontra con i grandi di Hollywood. Ed è stata capace di costruire una rete tanto ramificata da rappresentare “il più esteso network di produzione di film pubblicitari ed eventi a livello mondiale”, come recita con orgoglio una nota aziendale. Il campione in questo caso si chiama Casta Diva Group, società quotata dal 2016 alla Borsa di Milano e specializzata nella produzione di spot, di contenuti video e nella creazione di eventi. Inoltre l’azienda è proprietaria del locale jazz di Milano Blue Note. È presente in 14 città in giro per il mondo: Milano, Roma, Londra, Manchester, Praga, Beirut, Istanbul, New York, Los Angeles, Buenos Aires, Montevideo, Cape Town, Mumbai e Shanghai. Una rete di sedi e di centri di produzione realizzata per seguire i clienti, per offrire il meglio della tecnologia disponibile (Praga per esempio è leader nella produzione di contenuti hi-tech spettacolari) e per avere location adatte a filmare spot estivi quando in questo emisfero c’è l’inverno. Con un fatturato intorno ai 25 milioni di euro, il gruppo opera sul mercato della comunicazione e della musica con i marchi Casta Diva Pictures, Casta Diva Events, Anteprima Video, Blue Note Milano e Monaco Growth Forums.

Guidata da Andrea De Micheli (amministratore delegato) e Luca Oddo (presidente), Casta Diva Group ha prodotto spot, video ed eventi per decine di grandi multinazionali, dalla Coca Cola alla Procter & Gamble, da Intesa Sanpaolo alla General Electric. Tra gli ultimi colpi messi a segno, gli spot di Alibaba, realizzati dalla consociata sudafricana, che celebrano la sponsorizzazione delle Olimpiadi invernali da parte del sito cinese di commercio online. “Il prossimo passo” anticipano i vertici di cast Diva Group “dopo lo sbarco in Cina sarà l’ingresso negli Emirati arabi”.

“Oggi il nostro fatturato è per due terzi rappresentato dalla produzione di spot e video e per un terzo dagli eventi” spiegano De Micheli e Oddo. “Gli eventi sono sempre più importanti per le aziende clienti: possono arrivare a costare diversi milioni di euro”. La grande kermesse aziendale, nel corso della quale vengono presentate le nuove strategie a centinaia di importanti clienti, è fondamentale per l’immagine del committente e tutto deve essere sorprendente e perfetto. Oltre a offrire un’organizzazione di alto livello, Casta Diva arriva al punto di geolocalizzare ciascun partecipante, in modo da capire nel corso dell’evento quali sono i suoi interessi e poi farlo avvicinare a cena, in modo apparentemente casuale, dai rappresentanti dell’azienda più adatti per concludere nuovi affari.

Ma gli eventi e la produzione di spot e di video virali iniziano a stare stretti a De Micheli e Oddo, che ora guardano al cinema e alle serie tv. Il primo film realizzato da Casta Diva Group, “Diva!”, che racconta la vita di una delle più grandi attrici italiane, Valentina Cortese, ha vinto il Nastro d'Argento doc 2018 come miglior docufilm ex aequo con “La corsa de L’Ora”. E all’inizio del 2018 il gruppo ha annunciato che la controllata Casta Diva Pictures Libano è entrata nel mondo delle serie tv con un investimento di 250mila dollari. Il progetto si chiama "Awake" ed è un family-drama ambientato nel mondo della pubblicità e che ruota attorno alla storia del personaggio principale, Dana, ragazza libanese trentatreenne, che si risveglia dopo dodici anni di coma per trovare i suoi genitori separati, le sue due sorelle diventate adulte, il suo fidanzato sposato e la tesi di master che ha creato con un suo compagno universitario diventata un'agenzia pubblicitaria a tutti gli effetti. Un progetto che serve alla società italiana per crescere nel mondo arabo, ritenuto molto interessante, e contemporaneamente per entrare nel mondo dello streaming televisivo, stile Netflix, un mondo dove lo spot non esiste. Per ora.

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Guido Fontanelli