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Phonocut
Tecnologia

Phonocut, ecco lo strumento per farsi i vinili in casa

Sembra un semplice lettore di dischi, invece li può incidere. E usarlo è a prova di idioti. Parola dei suoi creatori

Mentre le musicassette e i cd sono quasi finiti nel dimenticatoio, superati dai cataloghi sterminati della musica digitale, i vinili hanno resistito alla prova del tempo. Piacciono per quell’effetto di note rigate, per quel senso di permanenza, di fisicità, di preziosità, che i bit non potranno mai raggiungere. Nemmeno nello slancio più mirabile di una qualsiasi intelligenza artificiale. Ma i vinili, finora, sono sempre rimasti nella sfera del consumo. Dell’acquisto del nuovo o del recupero dell’usato da una vecchia collezione. Farsene uno in casa, meglio ancora se con la propria playlist, è praticamente impossibile. L’unica alternativa è andarlo a incidere presso uno studio di registrazione, ma i costi sono tutt’altro che accessibili. Ecco, Phonocut è nato con l’intento di ribaltare questo paradigma.

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Incisore provetto

Concepito da una joint venture di imprenditori del web, designer e inventori svizzeri e austriaci, fa quello che il nome suggerisce: taglia il suono. O meglio, incide i vinili a domicilio. Ridando al verbo il suo intero significato letterale. Come forma e dimensioni ricorda un qualsiasi lettore di questo supporto, però fa anche da registratore. Ubbidendo a un meccanismo «a prova di idioti», come spiegato da uno dei suoi fondatori all’edizione americana della rivista Wired. Di fatto basta accenderlo, collegarlo a una qualsiasi sorgente sonora e premere un tasto. Ciò che sentiamo viene impresso sul vinile, in tempo reale. Quando la musica è finita, anche il lavoro lo è. Pronto per essere riascoltato oppure archiviato per costruire la propria personale libreria, espandibile a piacere. Trasferendo su vinile interi album, una compilation dei brani preferiti oppure, perché no, propri tentativi canori, realizzati con chitarra e microfono. A pensarci bene, è come dotarsi di uno studio di registrazione in salotto, senza nessun intervento strutturale sugli arredi.

Manca più di un anno

Phonocut profuma di un’era analogica e ha il pregio di tenere ben nascosta la tanta tecnologia che ospita. La quale, all’occorrenza, diventa fondamentale. Per esempio, il dispositivo può incidere dischi della durata dai 10 e i 15 minuti per lato. Una app alla quale è connesso, oltre a controllarlo, permette di inserire le tracce nella gerarchia migliore (in base alla durata) per massimizzare lo spazio di ascolto disponibile. Un’altra chicca che dimostra il grande lavoro alle spalle. E giustifica il prezzo, che non è per tutti, ma forse nemmeno impressionerà i veri audiofili, abituati a svenarsi per diffusori, cavi e dintorni: per averne uno occorre spendere mille euro. E sbrigarsi, perché quando sarà messo in vendita in preordine sulla piattaforma Kickstarter, la quantità sarà davvero limitata. Illimitata o quasi dovrà invece essere la pazienza necessaria dei primi acquirenti e chi deciderà di imitarli più avanti: il prodotto non sarà spedito prima della fine del 2020. Il che, a ben vedere, contiene pure una buona notizia: se intendete usarlo per fissare su vinile le vostre esibizioni, avete oltre un anno per diventare degli autentici fenomeni.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell’attualità. Oltre che su Panorama e Panorama.it scrivo su Icon e Flair. Negli ultimi anni ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Moda 24 e Casa 24 del Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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