juventus inchiesta procura torino prisma plusvalenze falso in bilancio processo
iStock
Calcio

Processo Juventus, atto primo della maratona (con rinvio)

Udienza preliminare aperta e rinviata dopo aver accettato le parti civili. Si ricomincia a maggio per discutere la competenza territoriale col rischio che ci si fermi di nuovo per mandare tutto alla Corte di Cassazione

Quasi due anni di inchiesta e una manciata di minuti per il primo atto. Concluso con un rinvio al 10 maggio a testimonianza di come il procedimento sui bilanci della Juventus, nato dalle oltre 15.000 pagine di atti della Procura di Torino a corredo dell'inchiesta Prisma, sarà un'autentica maratona tra perizie, eccezioni e interpretazioni formali dei conti economici del club dal 2019 al 2021. Uno scenario diversissimo rispetto alla celerità con cui la giustizia sportiva ha deciso la stangata da 15 punti per i bianconeri, al vaglio del Collegio di Garanzia del Coni il prossimo 19 aprile.

L'atto numero uno si è consumato in una mattinata. il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Torino, Marco Picco, ha ricevuto la richiesta di costituzione di parte civile di una cinquantina di azionisti della Juventus - che denunciano di essere stati danneggiati dal modo di agire del management - e della Consob, presente in ragione del suo ruolo di vigilante sul mercato. Assenti, per ora, Agenzia delle Entrate e Figc ed assenti anche tutti gli indagati a partire dall'ex presidente Andrea Agnelli che insieme al club e ad altre 11 persone deve rispondere neo complesso di 15 capi d'accusa tra cui false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza Consob, aggiotaggio informativo e false fatturazioni.

La richiesta di costituzione come parte civile è stata accolta, così come la chiamata a rispondere di eventuali responsabilità di Juventus e della società di revisione Ernst%Young che negli anni oggetto dell'inchiesta affiancava il club nella certificazione dei bilanci. E' stato l'unico atto prima del rinvio al 10 maggio quando invece sarà il momento di giocare la prima partita di questo campionato nel campionato, quella che deciderà dove l'eventuale processo sarà celebrato.

La Juventus infatti vuole che gli atti vengano interamente traferiti da Torino a Milano (sede della Borsa) o Roma (dove ci sono i server cui si serve la Borsa per il trattamento del materiale informatico). La Procura si oppone e lo scenario possibile è che si vada già ai tempi supplementari e cioè che il giudice Picco decida di interrogare direttamente la Corte di Cassazione come previsto dalla recente riforma Cartabia, così da evitare un eventuale azzeramento per vizio procedurale una volta arrivati al terzo grado in giudizio.

Significa che è possibile che soltanto in estate inoltrata si saprà se Juventus e gli altri 12 indagati (Agnelli, Nedved, Arrivabene, Paratici, Cerrato, Re, Bertola, Gabasio ed ex consiglieri del cda e revisori dei conti) dovranno andare a processo o se tutto si chiuderà prima. In aula l'accusa si è presentata solo con i pm Mario Bendoni e Marco Gianoglio e senza il discusso Ciro Santoriello, finito al centro delle polemiche per i video di qualche anno fa in cui si dichiarava tifoso del Napoli e soprattutto anti-juventino nello svolgimento della sua funzione. Santoriello aveva annunciato alla vigilia dell'udienza preliminare il passo indietro.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano