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Ansa
Calcio

Stipendi e partnership, cosa succede alla Juventus

La Procura Figc contesta al club bianconero (ancora una volta) la "mancata lealtà". Otto riflessioni su cosa può succedere ora nel processo sportivo, anche alle altre società coinvolte

Come ampiamente annunciato e quasi allo scadere dei termini, la Procura della Figc ha notificato l'atto di chiusura delle indagini sui filoni successivi a quello delle plusvalenze, nate dalle carte dell'inchiesta Prisma della Procura di Torino e che vedono la Juventus e i suoi ex dirigenti alle prese con l'ipotesi di reato di falso in bilancio. Un passaggio atteso e che consente ora di avere maggiore chiarezza su quale sia il perimetro in cui si giocherà la prossima e più delicata partita tra la Juventus e la giustizia sportiva, dopo che il Collegio di Garanzia del Coni avrà valutato il ricorso contro la penalizzazione di 15 punti comminata a fine gennaio e che tiene al momento la squadra di Allegri ancora ai margini della zona Champions League.

La procura Figc, guidata da Giuseppe Chiné, ha scelto di accorpare in un unico procedimento tutto quanto restava dalle 15.000 pagine arirvate da Torino: le due "manovre stipendi" del 2020 e del 2021, i rapporti con agenti sportivi e quelle che sono state definite già dai magistrati piemontesi le partnership sospette con altre società. La notifica di chiusura indagini, una sorta di pre-deferimento sportivo, è stata notificata anche ad Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti, Stefano Braghin e Cesare Gabasio. Gli agenti indagati saranno saranno segnalati alla Commissione federale agenti sportivi. Restano fuori, per ora, i club della cosiddetta 'galassia Juventus' perché in mezza Italia ci sono procure che stanno indagando e gli investigatori della Figc si sono riservati per Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari la possibilità di valutare le posizioni al termine delle rispettive inchieste. Fuori anche i calciatori che con la Juventus sottoscrissero le due manovre stipendi: rischiavano lunghe sospensioni ma sono evidentemente stati giudicati da Chiné come inconsapevoli di avallare un comportamento illegittimo.

Ora la Juventus e gli otto dirigenti avranno tempo 15 giorni per chiedere di essere ascoltati o depositare memorie difensive. Al termine di questo periodo, procura federale sceglierà come procedere tra archiviazione, deferimento e processo o patteggiamento (difficile). Il passaggio della notifica di chiusura indagini ha consentito di scoprire le carte del procuratore Chiné: alla Juventus è stata contestata la violazione dell'articolo 4 del Codice di Giustizia sportiva, quello ormai famoso sulla "mancata lealtà". E' lo scenario potenzialmente peggiore per i bianconeri perché è il grande cappello normativo che consente alla Procura Figc di interpretare e tradurre in pesantezza di penalizzazione l'intero materiale senza puntualizzare sulle singole violazioni. Lo stesso procedimento utilizzato nel processo per revocazione sulle plusvalenze che ha portato al -15 in classifica.

COSA SIGNIFICA L'ATTO DELLA PROCURA FIGC

Ora che le carte sono sul tavolo, è possibile fare qualche riflessione su cosa potrà accadere nei prossimi mesi. Sempre ricordando che tutto si interseca con il giudizio del Collegio di Garanzia del Coni sul -15 e su quanto deciderà di fare la Uefa che aspetta notizie dall'Italia prima di prendere una posizione in merito alla partecipazione alle prossime coppe europee.

1 - Non esisterà un terzo processo sportivo perché la Procura Figc (questa è una novità) ha scelto di accorpare tutto quello che restava pendente in un unico pre-deferimento;

2 - Questo secondo e ultimo filone si svolgerà interamente dopo la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni ed è chiaro che ne sarà enormemente influenzato. Se il -15 dovesse essere cancellato per vizi di forma nelle motivazioni della Corte federale d'Appello, ad esempio, è assai probabile che venga utilizzato come una sorta di seconda chance per penalizzare duramente la Juventus. Al contrario, in caso di conferma potrebbe semplicemente completare il quadro senza appesantirlo troppo;

3 - E' improbabile che ci possa essere un patteggiamento a fronte di un'accusa così ampia, tra l'altro contestata per la seconda volta su carte che provengono da un'unica inchiesta;

4 - L'impostazione della Procura Figc sembra quella di un organo che persegue come fine ultimo l'afflittività immediata e certa della sanzione alla Juventus. Tornano in mente le parole di Chiné durante il processo per revocazione sulle plusvalenze: i bianconeri devono stare fuori dalla zona Europa. In questo caso potrebbe avvenire a fine campionato e, quindi, in maniera più diretta e semplice anche da motivare rispetto al balletto tra il -9 richiesto e il -15 inflitto di gennaio;

5 - Gli altri club coinvolti nel filone delle partnership devono tremare perché una Juventus stangata anche su quello non potrà non trascinare altri nel gorgo delle penalizzazioni, seppure con sfumature differenti;

6 - I calciatori sono salvi: hanno firmato carte compromettenti a loro insaputa. Difficile da credere, ma Chiné non ha voluto andare oltre sulla posizione dei giocatori. Viene da chiedersi perché siano tutti dotati di studi legali se poi sono trattati alla stregua di ragazzini...

7 - Tutto si chiuderà ben prima di un qualsiasi riscontro da parte della giustizia ordinaria. A maggio si entrerà nel vivo dell'udienza preliminare a Torino, è evidente che la Figc non può aspettare anni per arrivare alle sue conclusioni ma trattandosi di materia tecnica e contabile il rischio che si assume è di validare accuse oggi non ancora riscontrate da periti e giudici terzi in un regolare contraddittorio;

8 - Calendario alla mano, il primo grado del processo sportivo potrebbe iniziare a fine maggio. Poi i tempi per il ricorso in Appello e quelli per il Collegio di Garanzia del Coni. Tradotto, significa che non si riuscirà a chiudere entro il 30 giugno e chissà quando si avrà un quadro definitivo. Bisognerà fare in fretta, molto. E questa storia insegna come la fretta sia stata e rischi ancora di essere una cattiva consigliera.

La Juventus ha preso posizione con una nota: "In virtù delle ragioni già illustrate, inter alia, nella Relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2022 e nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2022, la Società ritiene di aver applicato correttamente i rilevanti principi contabili internazionali, nonché di aver operato nel pieno rispetto del principio di lealtà sportiva. Per maggiori informazioni, si rinvia alle relazioni finanziarie citate, nonché ai comunicati stampa diffusi dalla Società in data 2 dicembre 2022 e 24 marzo 2023".

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Giovanni Capuano