Tecnologia

BMW: la moto del futuro starà in piedi da sola (e si guiderà senza casco)

Il prototipo a due ruote presentato dalla casa di Monaco rompe tutti gli schemi. Nel design come nella guida (e nell’abbigliamento)

Per ora è solo un concept, ma presto o tardi – questa almeno è la convinzione dei suoi creatori – arriverà in strada, magari con una forma leggermente diversa ma buona parte della sostanza inalterata.

Dopo aver mostrato al mondo le direttrici che guideranno lo sviluppo dell’auto nei prossimi 100 anni, BMW ci offre anche un assaggio della moto del futuro. Lo fa con un prototipo denominato BMW Motorrad Vision Next 100 che di fatto raduna in un sol colpo solo tutte le tendenze per il mondo delle due ruote su cui la casa di Monaco sta lavorando.

La moto, nata dalla matita del designer tedesco Edgar Heinrich, si basa su un caratteristico telaio triangolare che si ispira ai primissimi modelli della casa (come la R32); forse l’unico omaggio al passato di un progetto che, sul piano dei contenuti, è invece tutto proiettato in avanti. Lo si capisce guardando questo video che mostra la Motorrad Vision Next 100 restare in piedi da sola senza cavalletto.

Si bilancia da sola
Il trucco c’è ma non si vede: nascosto sotto il telaio  c’è un sistema di self balancing che assicura alla moto una stabilità pressoché costante. "Il sistema di auto-bilanciamento, spiegano i responsabili della società, consente alla Motorrad Vision Next 100 di rimanere in piedi sia durante la guida che da ferma. Ciò si traduce in un miglior livello di sicurezza per il pilota, sia per i principianti, che possono essere guidati in modo sicuro senza mai cadere, sia per i motociclisti più esperti".

A rendere ancor più singolare l’esperienza di guida, la presenza di un telaio flessibile progettato per consentire la sterzata senza bisogno di snodi: la moto sentirà “semplicemente” il cambio di direzione impostato dal conducente e lo aiuterà a curvare in maniera dinamica, modificando cioé il livello di assistenza alla torsione in base alla velocità.

Il casco non servirà più. Al suo posto un paio di occhili smart
Ma c'è di più. Il miglioramento della sicurezza, scommettono i visionari di BMW, consentirà ai motociclisti di eliminare il casco. Al suo posto un paio di occhialoni avvolgenti attraverso cui ricevere le informazioni chiave per la guida. Ma, precisano da Monaco, non si tratterà di un sistema invasivo. Le notifiche, infatti, non verranno visualizzate quando il guidatore avrà gli occhi puntati sulla strada, a meno che non ci sia una situazione di pericolo o non venga fatta specifica richiesta.

Anche il resto dell’attrezzatura indossabile è stato ridisegnato all’insegna dei nuovi principi di comfort e sicurezza immaginati dai creativi della Baviera. I centauri del futuro, preconizza BMW, avranno una tuta climatizzata per favorire la circolazione dell’aria lungo tutto il corpo e all’occorrenza sostenere la muscolatura. Guidando a velocità elevata, ad esempio, la zona cervicale potrà gonfiarsi d’aria in modo da supportare meglio la zona lombare e cervicale. Grazie a una serie di sensori integrati nelle maniche e nei pantaloni, inoltre, i guidatori potranno monitorare il battito cardiaco e la temperatura corporea, nonché ricevere in tempo reale avvisi utili per la navigazione, sottoforma di vibrazioni tattili.

Un motore che "esce" dagli schemi
Un’ultima nota riguarda il motore che sarà – ça va sans dire – a emissioni zero. BMW non ha rivelato particolari sulla potenza ma ha mostrato una caratteristica proprietà dell’unità di contenimento in grado di modificare forma a fisionomia in base alla velocità di crociera.

In pratica: da ferma, la scatola del motore resta a filo con il telaio, ma una volta in movimento è in grado di protrudere fuori dalla carrozzeria così da favorire una maggiore protezione aerodinamica del guidatore.

Effetti speciali o innovazione utile? Tutto, per il momento, resta solo un (bel) gioco di suggestioni, ma nel giro di qualche anno, forse, ne riparleremo con argomenti più concreti.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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