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San Siro venduto a Milan e Inter: tutti i contenti e i delusi

San Siro venduto a Milan e Inter: tutti i contenti e i delusi

Le reazioni del mondo del calcio, dello sport e della politica al voto con cui il Consiglio comunale ha approvato la delibera di vendita di San Siro e delle aree circostanti a Milan e Inter

Il voto con cui il Consiglio comunale di Milano ha approvato la delibera di vendita di San Siro e dell’area circostante a Milan e Inter, arrivata nel cuore della notte con una maggioranza risicata e con l’appoggio di Forza Italia che ha fatto uscire i suoi consiglieri al momento del voto, ha provocato una forte spaccatura politica mentre dal mondo del calcio l’istanza era quella di consentire ai due club milanesi di poter sviluppare il proprio progetto.

Contenti e delusi, dunque, nel giorno dopo la notte della verità. Ecco il quadro delle reazioni alla svolta che proietta Milano verso la nascita di un nuovo stadio e di un quartiere dedicato con il futuro abbattimento di quasi tutto l’attuale Meazza.

Il commento di Milan e Inter: “Soddisfatti, guardiamo con fiducia al futuro”

I due club che hanno avanzato l’offerta e il progetto, su cui il Consiglio comunale si è espresso con un voto favorevole, hanno commentato con una nota: “AC Milan e FC Internazionale Milano esprimono soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della vendita di San Siro e dell’area circostante: un passo storico e decisivo per il futuro dei Club e della città. In attesa della comunicazione ufficiale dell’esito del dibattito consiliare da parte della Giunta, i Club guardano con fiducia e responsabilità ai prossimi passaggi dell’iter che li porterà a realizzare un nuovo stadio che soddisfa i più elevati standard internazionali: un impianto di livello mondiale destinato a diventare una nuova icona architettonica per Milano e un simbolo della passione dei tifosi di calcio di tutto il mondo”.

Così il presidente del Milan, Paolo Scaroni: “È stato un percorso lungo che seguo da tanti anni e che finalmente è arrivato al successo, grazie all’amministrazione comunale, al sindaco, all’interlocuzione che abbiamo avuto noi con loro per tanti mesi – Inter e Milan insieme – e finalmente siamo arrivati in porto, era una cosa che attendevo da molti anni, sono veramente contento. Eventuali ricorsi? Quelli ci possono sempre essere in Italia, ma credo che ci siano tutti gli elementi perché vengano respinti”.

L’ex presidente del Coni e attuale numero uno della Fondazione Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò: “Sulla vendita dello stadio di San Siro ai club sarebbe stato un errore pazzesco non andare avanti e il futuro è questo ed è ineludibile. Non metto bocca sugli aspetti contrattuali, ma culturalmente e ideologicamente sono assolutamente a favore”.

Le reazioni politiche: contenti e scontenti dopo il voto del Consiglio comunale

L’onda lunga del voto del Consiglio finisce anche a Roma. Nel fronte del centrodestra pesa la differenza di posizioni tra Forza Italia e gli alleati, la mossa che ha consentito al sindaco Sala di abbassare il quorum e far passare la delibera anche senza i 25 voti necessari (ne ha contati 24).

“Io in certi momenti voglio essere anche un pochino cinico, conta il risultato” ha detto il sindaco Giuseppe Sala: “Tra poco tempo ci si dimenticherà dei 24 voti e tutti metteremo la testa sul progetto del nuovo stadio. Quindi da questo punto di vista non è una cosa che mi preoccupa. Soddisfatto? Direi di sì, per avere fatto un lavoro grande di preparazione e poi nelle ultime settimane ho cercato di evitare tensioni, dicendo al Consiglio ‘deciderete voi’”. “Devo dire che non ho fatto nessuna pressione su nessuno sapendo che sarebbe stato un argomento divisivo, potete chiedere ai tre del Pd contrari. Ho sempre cercato di parlare accettando la loro posizione. Era ed è quello di San Siro un argomento divisivo, riteniamo di avere fatto la cosa giusta e il Consiglio ha deciso”.

Sulla possibilità che sull’operazione si accendano i fari della Procura di Milano con l’aperura di indagini: “Mi auguro di no. Non ne vedrei i motivi, ma stiamo a vedere. Le carte le abbiamo guardate e riguardate, abbiamo messo grandi professionisti a lavorarci. L’avvocato Toffoletto è un signor avvocato. E nessuno – né Toffoletto né il notaio, tutte persone che conosco da tanti anni, mi farebbero prendere dei rischi, vedendo un rischio. Poi tutto ci può stare, però è chiaro che nessuno di noi ha voglia di prendersi i rischi, sono anche verso la fine”.

Per la Giunta si è espressa Anna Scavuzzo, vice sindaco e braccio destro di Beppe Sala: “Voglio ringraziare quanti hanno lavorato per arrivare a questo risultato, che ci impegna in una proposta utile e necessaria a valorizzare il patrimonio pubblico. Dal confronto sviluppato con il Consiglio comunale è stato possibile rafforzare la proposta di elementi essenziali con cui il Comune affronterà la vendita dello stadio e del compendio immobiliare della Gfu San Siro, con la massima attenzione ai principi di trasparenza e legalità, e impegnandosi a proseguire il percorso che porterà alla convenzione urbanistica e al Piano attuativo. Sarà necessario proseguire il dialogo con il Consiglio e i Municipi per quelli che saranno gli interventi sul territorio in un progetto che permetterà di investire sul futuro di San Siro, con attenzione allo sviluppo del quartiere, alla sua rigenerazione e al nuovo stadio”.

Dal centrodestra l’attacco di Ignazio La Russa, presidente del Senato: “Ieri Forza Italia, sullo stadio a Milano, ha rotto il fronte in maniera sbagliata, secondo me, nei modi più che nella sostanza, ma nei modi sicuramente. Il voto dimostra che la maggioranza di Sala non è arrivata al numero 25, che è la maggioranza degli aventi diritto. Dimostra che non c’è la maggioranza. Se su questi temi si può andare avanti senza una maggioranza è un problema che non attiene a me ma alla giunta di sinistra”.

Fabrizio Cecchetti (Lega Nord): “La delibera approvata in Consiglio comunale con la tagliola che ha cancellato centinaia di emendamenti rappresenta uno schiaffo al confronto democratico e riduce l’aula a un passacarte della maggioranza. Si tratta di un’operazione piena di zone d’ombra che rischia di consegnare un simbolo della città agli interessi privati. Grave anche l’atteggiamento di chi, come Forza Italia, ha preferito uscire dall’aula favorendo di fatto il Pd e Sala. La Lega ha detto no perché San Siro va difeso, insieme ai cittadini milanesi che meritano rispetto”.

I portavoce del Movimento 5 Stelle, Gaetano Pedullà, eurodeputato, Elena Sironi, senatrice, Nicola Di Marco, capogruppo Regione Lombardia, Paola Pizzighini, consigliera regionale lombarda, Dario Violi, coordinatore regionale e i consiglieri municipali di Milano, in una nota congiunta, “denunciano senza mezzi termini la vergognosa svendita di San Siro, trasformata in un’operazione di pura speculazione immobiliare, approvata dal Consiglio comunale di Milano sotto la regia del sindaco Sala. Il sindaco, pur di difendere la propria poltrona e mascherare le difficoltà, ha barattato il futuro della città, con il rischio di perdere anche il sostegno della sua stessa maggioranza, appesantita ora al sostegno di Forza Italia”.

Barbara Berlusconi: “Primo passo e bella notizia per la città”

Il giudizio di Barbara Berlusconi, autrice nel 2015 del progetto poi fallito di costruire uno stadio per il Milan nella zona del Portello: “La decisione del Consiglio comunale è solo un primo ma importante passo verso la costruzione del nuovo stadio e una bella notizia per la città. La strada purtroppo è ancora lunga, ma finalmente la logica della conservazione e del no a prescindere da tutto, non ha prevalso. Milano ha sempre sacrificato una parte della propria storia e conformazione urbanistica in nome del progresso e della modernità. Per questo è la città che è oggi”.

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