A parole non piace a nessuno, calata in un calendario già esageratamente compresso nel cuore di una stagione che terminerà con il mondiale americano di giugno e luglio. La mal sopportano allenatori, giocatori e tifosi nostalgici del passato, quelli che preferirebbero assegnare il primo titolo dell’anno con una partita secca da giocarsi in uno stadio italiano.
La Supercoppa che emigra in Arabia Saudita per la terza volta negli ultimi anni, la penultima da qui al 2028, è però uno dei pochi veri affari in cui la Serie A è competitiva con il resto d’Europa. Un business da quasi 100 milioni di euro nel quadriennio e 23 milioni di euro a stagione: ecco le cifre del contratto che i dirigenti della Lega Serie A sono riusciti a strappare per portare la Final Four della Supercoppa italiana nel deserto di Riyad.
Ecco perché, aldilà delle dichiarazioni ufficiali, meglio esserci che restare a casa. Una vetrina utile anche a sviluppare contatti e inseguire future collaborazioni commerciali, ma soprattutto l’occasione di fatturare un ottimo ricavo in un’unica settimana.
Quanto vale la Supercoppa Italiana che si disputa in Arabia Saudita
I 23 milioni di euro del contratto firmato con sauditi vanno quasi interamente ai club che si sobbarcano la trasferta in Arabia per disputarsi il trofeo. Napoli, Inter, Bologna e Milan si suddivideranno un jackpot interessante con una struttura pensata per premiare soprattutto chi vincerà e, dunque, chi è salito sull’aereo per l’Arabia Saudita con l’idea di non snobbare l’impegno.
La squadra che alzerà il trofeo al cielo di Riyad incasserà 9,5 milioni di euro con la possibilità di arrivare a 11 se disputerà nei mesi successivi un’amichevole con la vincitrice della Supercoppa araba. Per la finalista l’assegno è da 6,7 milioni di euro mentre le due semifinaliste perdenti torneranno rapidamente in Italia con 2,4 milioni di euro. Quello che resta, circa 2 milioni di euro, sarà suddiviso tra tutte le altre società della lega serie A.
Supercoppa Italiana, dove vederla (e quali ascolti fa)
Dal punto di vista televisivo, la Supercoppa italiana fa parte del pacchetto della Coppa Italia e dunque è in possesso di Mediaset. E’ un prodotto che garantisce ottimi ascolti: la finale disputata lo scorso 6 gennaio, vinta dal Milan di rimonta sull’Inter, ha ottenuto un audience di 7,2 milioni di telespettatori con uno share del 31%. Numeri che certificano come il format, per quanto discusso dopo l’allargamento a quattro club (finalisti della Coppa Italia e primi due del campionato precedente), piaccia ai tifosi italiani.
L’anno prossimo, però, è già certo che la location del trofeo sarà differente perché il contratto consente di prendersi una pausa prima del gran finale del 2027/2028. Dove si giocherà la Supercoppa Italiana? In piedi ci sono opzione estere, come tradizione, magari sfruttando il lancio del Mondiale negli Stati Uniti dove sarebbe fondamentale che la nazionale di Gattuso andasse comportandosi sufficientemente bene. Non è da escludere, però, che pere una volta si rimanga in Italia dando soddisfazione ai nostalgici ma riducendo fatalmente la portata del business.
