Non ci sarà un’ultima spiaggia per Igor Tudor. La terza sconfitta consecutiva in una settimana, quella dell’Olimpico contro la Lazio che seguiva le cadute con Como e Real Madrid, costa al tecnico croato la panchina della Juventus. Esonerato senza prova d’appello con l’Udinese e nonostante i tempi compressi di un calendario che suggeriva di attendere almeno fino alla sosta per le nazionali di novembre.
Comolli ha tratto le conseguenze della lunga crisi bianconera e ha deciso che era arrivato il momento di rompere gli indugi. Troppo lungo un mese senza vincere, una striscia di otto partite consecutive in cui la Juventus ha bruciato un discreto inizio in campionato e messo in salita il percorso in Champions League.
Tudor esonerato, la svolta dopo il ko contro la Lazio
Tudor si era difeso nei giorni scorsi con argomentazioni ritenute debolissime dai massimi dirigenti juventini, dalla difficoltà del calendario alle questioni arbitrali: tutto spazzato via dall’immagine di una squadra che a Roma è parsa improvvisata, senza uno straccio di identità ed esposta a tutti i venti, seppure contro un avversario falcidiato dagli infortuni.
La decisione è stata presa nella notte e apre un periodo di interregno che dovrà essere fisiologicamente breve. In panchina contro l’Udinese, ci sarà l’allenatore della under 23 Massimo Brambilla, poi servirà una scelta definitiva che non sia, se possibile, quella di un altro traghettatore.
La Juventus ha a busta paga già Thiago Motta con un contratto pesante che vale, staff compreso, altri 20 milioni di euro lordi. Tudor aveva ottenuto un rinnovo con stipendio calmierato in concomitanza con la trasferta americana per il Mondiale per Club. Da sempre si era capito che si trattava di un ripiego e non di una decisione convinta di Comolli: i risultati pessimi del campo hanno fatto il resto.
Juventus, il comunicato ufficiale dell’esonero di Tudor
La nota del sollevamento di Tudor e del suo staff è stata pubblicata in prima mattinata lunedì 27 ottobre 2025, così da consentire alla squadra di riprendere subito la preparazione per il match successivo già con il nuovo allenatore. Ecco il testo del comunicato ufficiale: “Juventus FC comunica di aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci.
La Società comunica inoltre di aver affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimo Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese. Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale”.
Chi dopo Tudor? L’ipotesi di un ex ct della nazionale italiana
E adesso? Comolli si trova davanti a una scelta delicata. La logica suggerisce la necessità di affidarsi a un allenatore esperto, che conosca il campionato italiano e che possa da subito farsi garante di un cambiamento e dell’apertura di un nuovo ciclo, oltre che di portare la squadra agli obiettivi minimi che la società ha indicato e che sono imprescindibili per la tenuta dei conti economici.
Percorrere questa strada, però, ha dei costi non secondari per un club con già Thiago Motta e Tudor a libro paga, entrambi con scadenza giugno 2027 a meno di colpi di scena nei prossimi mesi. I nomi sono quelli di Luciano Spalletti, che è ai box da giugno quando la Figc ha scelto di interrompere la collaborazione dopo il tracollo in Norvegia, e Roberto Mancini che era stato accostato alla Juventus a maggio e che è rimasto senza panchina.
Allenatori con un curriculum importante alle spalle, stipendi adeguati alla storia che si portano appresso, e necessità di programmare a lungo periodo. Il terzo incomodo è Raffaele Palladino, considerato un emergente del calcio italiano, reduce dall’esperienza con la Fiorentina che è stata positiva in termini di risultati ma che ha creato scorie fino alla separazione estiva. Un profilo suggestivo ed estremamente rischioso al tempo stesso perché senza esperienza di club ad alto livello.
Nell’agenda di Comolli potrebbe esserci anche qualche nome a sorpresa, pescato dall’estero. Pericoloso anche questo, perché i tempi di adattamento alla nuova realtà dovranno essere immediati e senza rete di protezione per il nuovo tecnico: non saranno concessi errori, insomma. Almeno non questa volta.
