L’incubo durato 24 gran premi si è concluso in Arabia Saudita. L’incubo della Ferrari che su 24 gare non ne ha vinta neanche una conquistando soltanto sette volte il podio e un anonimo quarto posto nel Mondiale costruttori. Tutti i podi sono stati conquistati da Charles Leclerc, che ad ad Abu Dhabi ha ottenuto il quarto posto, nessuno da Lewis Hamilton che almeno ha dato un ultimo segno di speranza, rimontando da 16° a 8°. Leclerc ha combattuto per tutta la stagione, ma ma sarà così per sempre? Avrà ancora voglia di restare a Maranello per inseguire un titolo Mondiale che è il sogno e l’obiettivo di ogni pilota? Nel 2026 il regolamento cambierà radicalmente e per Charles, che sarà all’ottavo anno in rosso sarà la stagione decisiva: rimarrà fedele al suo amore con una macchina per combattere o si guarderà intorno? Per adesso Leclerc guarda indietro, a una stagione che era partita con ben altre premesse, addirittura con l’obiettivo dichiarato da parte del team di puntare al Mondiale: «Le aspettative c’erano, ma sono anche state create dalla situazione. Certo, vedere in classifica una Ferrari quarta a oltre 400 punti dalla McLaren, mi fa molto male. Spero che nel 2026 cambierà. Previsioni? Non ne faccio, partiamo da carta bianca, non sappiamo dove saremo noi e anche gli altri».
Il flop di Hamilton
Ma chi esce mortificato dalla stagione con la Rossa è Lewis Hamilton, lui si sicuro di guidare ancora per una stagione la macchina di Maranello. Nonostante tutto: neanche un podio, a parte la vittoria della sprint in Cina a inizio anno. Mai accaduto. «Non penso al 2026, non è nei miei piani al momento. Adesso penso solo al Natale, al tempo con la famiglia, a riprendermi. Staccherò, non parlerò con nessuno, nessuno riuscirà a contattarmi quest’inverno. Butterò il cellulare nel cestino. Non ho niente da dire su questa stagione. Andiamo avanti e basta». Per il 7 volte campione del mondo, il 2026 sarà ancora più cruciale: non dovesse essere in lotta, magari penserà al ritiro? «Non lo metto in conto. Chi lo dice, non ha fatto tutto quello che ho fatto io». I conti Maranello deve però farli, l’investimento di 100 milioni a stagione per Hamilton è stato un flop clamoroso e pensare che l’inglese possa contribuire al rilancio della Ferrari magari lavorando insieme a Leclerc dopo che per tutta la stagione ognuno ha pensato solo a migliorare la propria macchina e il monegasco è stato sempre più veloce dell’inglese, è difficile da immaginare.
Le responsabilità del team
La rossa 2025 è nata ben lontana dalla perfezione, dopo che nel 2024 si era giocata il mondiale Costruttori. Ad aprile, stop agli sviluppi per puntare al 2026. «Già dal primo giorno in Bahrein il ritmo non era magico», ammette il team principal, Fred Vasseur. «Non abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo faticato con i dettagli. Ma continuiamo a spingere». Da una base fragile, però? «La filosofia della macchina 2026 sarà completamente diversa, il problema che abbiamo avuto non si ripresenterà. Ne avremo altri. E sarà una strada lunga per tutti». Per la Ferrari lo è già: non vince un titolo piloti dal 2007, a squadre dal 2008. E il lavoro fatto nel 2025 non fa ben sperare per l’anno prossimo, eppure John Elkann, azionista di maggioranza della Exor che controlla la Ferrari ha rinnovato la fiducia a Vasseur e nell’ultima dichiarazione pubblica se l’è presa con i piloti. Che poi non distinguere tra Leclerc e Hamilton in una stagione in cui Charles ha fatto miracoli e Lewis combinato solo disastri, vuol dire avere una visione molto ristretta della realtà.
La comunicazione sbagliata
Alla Ferrari dovrebbero pensare che l‘unica cosa da fare è non ripetere niente da quello che è stato fatto nel 2025. A cominciare dalla comunicazione, sia dei piloti, che del team fino alla proprietà. Già perchè al di là delle dichiarazioni poco lucide di Elkann, per tutta la stagione abbiamo sentito Hamilton lamentarsi delle prestazioni della macchina mentre Leclerc girava un secondo più veloce di lui e il team principal Vasseur raccontarci di un miglioramento della macchina che non si è mai visto nei fatti. Eppure nonostante i fallimenti della squadra corse, il brand Ferrari resta fortissimo in tutto il mondo con milioni di appassionati che seguono le macchine di Maranello in tutto il mondo. Ma la ricaduta economica dei disastri del 2025 in Formula 1 arrivano dalla borsa. Il titolo Ferrari il 9 gennaio chiudeva a 390 euro per azione, oggi è a 310 euro, un ribasso di circa il venti per cento.
