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Ferrari, il crollo del Cavallino: guasti, polemiche e vuoto di leadership

Ferrari, il crollo del Cavallino: guasti, polemiche e vuoto di leadership

Le Rosse non vincono da 18 Gran Premi, i problemi di stabilità della macchina si trascinano dall’inizio della stagione e non sono stati mai risolti. E intanto i piloti continuano a fare polemiche con il team senza che nessuno intervenga

C’è di tutto nella incredibile serie nera della Ferrari, un tunnel dal quale le macchine di Maranello non riescono ad uscire. Neanche quando arrivano segnali incoraggianti come la pole position realizzata da Charles Leclerc sabato scorso in Ungheria. Forse gli unici da assolvere sono i piloti, in particolare Charles Leclerc, perchè le prestazioni messe in fila da Lewis Hamilton sono imbarazzanti per uno che è stato sette volte campione del mondo. E poi c’è un difetto di comunicazione evidente, piloti e ingegneri litigano a ogni Gran Premio pubblicamente e nel team non c’è nessuno che dimostra l’autorevolezza che serve per gestire momenti così difficili. Per non parlare poi della proprietà, la presenza di John Elkann ai box è limitata ai pochi gran premi glamour, si fa vedere soprattutto a Montecarlo e Monza, delegando ai suoi ingegneri tutte le grane. Ma la scelta dei dirigenti non è il suo forte, come dimostrano anche gli ultimi anni alla Juventus.

Problemi tecnici

Alla base di tutto c’è il grande problema della SF-25 che dall’inizio della stagione per i piloti è difficilissima da guidare. L’assetto è leggermente migliorato con le nuove sospensioni introdotte in Belgio, ma la macchina ha dimostrato in Ungheria che non riesce a restare attaccata all’asfalto. In parole povere va più veloce chi riesce a stare con la macchina più vicino al terreno, per migliorare nell’aerodinamica la Ferrari ha lavorato sul fondo macchina e nell’ultimo Gran Premio pare che gli interventi fossero al limite del regolamento. Tanto che per non rischiare il team avrebbe poi deciso di aumentare la pressione delle gomme, ma questo avrebbe provocato il peggioramento dei tempi. Oppure è stata diminuita la potenza del motore, altro aspetta che può consentire una maggiore stabilità.

Troppe chiacchiere

Ancora peggio le cose vanno sul piano della comunicazione. Le sparate di Leclerc e Hamilton nei confronti del team non sono giustificabili. In tutti gli sport le tensioni e le differenze di opinioni si gestiscono senza rendere tutto pubblico come sta succedendo alla Ferrari negli ultimi temi. Soprattutto perchè parliamo di professionisti pagati decine di milioni di euro. Il problema è che nessuno gli dice niente, immaginate cosa succederebbe se fosse ancora vivo Enzo Ferrari. Le sfuriate del “Drake” erano proverbiali, figuratevi in una situazione del genere. La Ferrari non vince da 18 Gran Premi e in questa stagione non c’è mai riuscita e l’ultimo titolo Mondiale è del 2007. Però i piloti continuano a litigare con gli ingegneri e nessuno dice niente.

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