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Carlo Ancelotti finisce sotto accusa. Il Real non accetta di perdere

Carlo Ancelotti finisce sotto accusa. Il Real non accetta di perdere

Basta una partita per mettere in discussione tutto. E’ la regola del calcio, ma soprattutto è così che funziona al Real Madrid, il club più titolato al mondo con un presidente che vuole collezionare campioni e alzare trofei senza soluzione di continuità. Florentino Perez è il padrone assolto dei Blancos, sceglie i giocatori e se ne frega di come va costruita la squadra e anche se in panchina c’è uno come Carlo Ancelotti che al Bernabeu ha portato tre Champions League (oltre alle due vinte alla guida del MIlan), quando arriva una sconfitta tutto viene rimesso in discussione. Non è mai stato facile il rapporto tra Florentino e Carlo, ma il carattere e l’intelligenza del tecnico italiano hanno spesso rimesso in piedi la barca e portato il Real là dove lo vuole sempre il madridismo: in cima al mondo. La stagione in corso è vissuta tra mille equivoci tattici: la smania di grandeur di Florentino ha portato a Madrid l’ultima grande stella, Kylian Mbappè. Un’altra figurina da collezione, ma un giocatore difficile da collocare tatticamente. Non sono in discussione le doti del francese ma la sua convivenza con Vinicius, Rodrigo e Belligham. Quattro stelle tutte insieme? Sì’, è bello far sognare i tifosi, ma poi ci sono gli equilibri di squadra e il centrocampo dei blancos dopo l’addio di Tony Kroose e l’inevitabile mancanza di brillantezza di Luca Modric arrivato alle soglie dei 40 anni, ha dimostrato sin dall’inizio della stagione di non riuscire a coprire adeguatamente la difesa visto che delle quattro stelle sopra citate a nessuno veniva in mente di dare una mano. Ancelotti ha provato a convincere Bellingham che sarebbe toccato a lui arretrare a centrocampo e l’idea di Carlo era anche giusta per le caratteristiche dell’inglese, ma dopo la prima eccezionale stagione al Real nel quale era diventato il leader assoluto, Bellingham si è sentito sminuito. Certo che se Florentino Perez fosse corso in aiuto di Ancelotti dopo la cessione di Nacho e gli infortuni di Militao, Carvajal e Alaba che hanno costretto l’allenatore italiano a inventarsi soluzioni difensivi o a pescare dal settore giovanili difensori all’altezza, probabilmente il Real non avrebbe vissuto una stagione così difficile. Tutto è precipitato nell’ultima settimana con la sconfitta al Bernabeu con il Valencia e il clamoroso ko a Londra contro l’Arsenal in Champions. Ancelotti è finito pesantemente sotto accusa soprattutto da quella parte di stampa madridista molto vicina al presidente. Si è parlato anche di attriti piuttosto pesanti tra Carlo e alcuni giocatori, l’impressione è che alla fine della stagione le strade si divideranno, più difficile pensare che ci sia un divorzio a stagione in corso anche se il Real Madrid la settimana prossima non riuscisse a rimontare contro l’Arsenal al Bernabeu. La cosa incredibile è che il Real Madrid può ancora vincere tutto, anche se obiettivamente le possibilità non sono molte. Ma la responsabilità della situazione è evidentemente quella di aver voluto imporre la presenza dei Fab four senza alcuna logica calcistica. Inevitabilmente è partito il tormentone sul futuro di Carlo Ancelotti. Se dovesse lasciare il Real, chi allenerà l’anno prossimo? L’opzione della nazionale brasiliana resta sempre aperta, vista la stima del presidente federale Ednaldo Rodrigues verso l’allenatore italiano, ma in ogni caso Ancelotti non lascerà mai il Real, a meno che non sia il club ad esonerarlo. E per sostituirlo girano già due nomi: quello del tecnico delle formazioni giovanili Alvaro Arbeloa e quello di un grande ex che ha già dimostrato la sua bravura alla guida del Bayer Leverkusen, ovviamente parliamo di Xabi Alonso.

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