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Bilanci Juventus, Agnelli e gli ex dirigenti patteggiano (in attesa della Corte di Giustizia)

Bilanci Juventus, Agnelli e gli ex dirigenti patteggiano (in attesa della Corte di Giustizia)

Via libera ai patteggiamenti per i vertici della Juventus. Per Agnelli pena di un anno e 8 mesi, prosciolto Arrivabene. Ora la vicenda va alla Corte di Giustizia UE che potrebbe ridisegnare i confini della giustizia sportiva

Vicenda chiusa, ora anche dal punto di vista penale dopo i verdetti di quella sportiva e in attesa che la Corte di Giustizia dell’UE esprima il suo parere a proposito del rapporto tra ordinamenti. Il Gup del Tribunale di Roma ha dato il via libera ai patteggiamenti per Andrea Agnelli e gli ormai ex dirigenti apicali della Juventus coinvolti nell’inchiesta ‘Prisma’ su presunte plusvalenze nella compravendita di calciatori.

Indagine che ha messo nel mirino la gestione dell’ultima Juventus agnelliana causando l’abbandono da parte di Andrea e del management prima che la giustizia sportiva penalizzasse il club provocandone l’esclusione dalla Champions League. I patteggiamenti, che vanno dagli 11 mesi ad 1 anno e 8 mesi con pena sospesa, riguardano tra gli altri Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici. L’inchiesta contestava i reati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni relative ai bilanci della Juventus dal 2019 al 2021.

Disposto il non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene, altro ex dirigente bianconero che all’epoca dei fatti non faceva parte della dirigenza juventina ma che ricopriva la carica di amministratore delegato nel momento dello scoppio dello scandalo. Non c’entrava nulla e ora lo certifica anche una sentenza, mentre per la giustizia sportiva Arrivabene ha dovuto affrontare un’inibizione di 24 mesi.

Il suo caso, insieme a quello di Andrea Agnelli, è finito al Tar del Lazio e dal qui alla Corte di Giustizia UE che dovrà esprimersi nei prossimi mesi per chiarire quali debbano essere i confini dell’ordinamento sportivo quando si scontra con i principi del diritto comunitario: se si possa impedire a un professionista, attraverso un procedimento solamente sportivo, di proseguire la propria attività lavorativa, se siano rispettati i dettami del giusto processo con equilibrio tra accusa e difesa, se le violazioni di carattere amministrativo e finanziarie possano essere considerate “materia sportiva” o se necessitino un inquadramento più ampio.

Il patteggiamento davanti al Gup di Roma, intanto, mette un punto fermo alla vicenda. Nel dettaglio, la giudice Anna Maria Gavoni, ha espresso il suo via libera a quanto concordato tra le parti nei mesi scorsi: pena di un anno e 8 mesi per Andrea Agnelli, un anno e due mesi per Pavel Nedved e un anno e sei mesi per Fabio Paratici. Undici mesi per altri due imputati. Disposta inoltre una multa nei confronti della società Juventus di 156 mila euro. In base a quanto si apprende un terzo delle oltre 200 parti civili hanno trovato l’accordo risarcitorio per un importo complessivo di un milione e 80 mila euro.

La nota di Andrea Agnelli dopo il patteggiamento

L’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha pubblicato una nota su X dopo la notizia del via libera del Gup di Roma al patteggiamento: “Ribadisco oggi il profondo rispetto per le Autorità competenti chiamate a valutare il mio operato, nella piena consapevolezza che le inchieste sportive e penali costituiscono sul piano personale, un capitolo molto gravoso, ma anche un utile spunto di analisi per il futuro. La decisione di avanzare la richiesta di applicazione della pena, sospesa, priva di effetti civili e di sanzioni accessorie, senza riconoscimento di responsabilità, quindi coerente con la mia posizione di innocenza, è stata indubbiamente molto sofferta.

Dopo aver a lungo riflettuto, sono però convinto che rappresenti la scelta più opportuna, considerando che questo procedimento penale, avviato ormai quasi quattro anni fa, si trova ancora nella fase iniziale dell’udienza preliminare e l’alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo. Avendone quindi oggi l’opportunità, ritengo giusto porre fine a questo lungo periodo nel pieno rispetto delle procedure. Il mio amore per la Juventus resta totale e immutato, così come il mio legame con l’Italia e, in particolare, con Torino, la mia città. Il mio impegno di investitore sul tema della transizione energetica prosegue grazie allo sviluppo del FIEE, Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica, che opera da quasi dieci anni, sotto la guida di un management esperto.

Con passione continuerò, inoltre, a dedicarmi al ruolo di Presidente dell’IRCCS Istituto di Candiolo – Fondazione Piemontese per l’Oncologia, un incarico che ricopro dal 2017 e che mi rende orgoglioso, grazie al lavoro di medici e ricercatori eccezionali che quotidianamente affrontano la lotta contro il cancro, fornendo al contempo le cure per oltre trentacinquemila pazienti all’anno. Infine, da oltre due anni ormai vivo ad Amsterdam città nella quale, con la mia famiglia, abbiamo scelto di stabilirci e dalla quale costruirò i miei progetti futuri”.

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