Difficile usare giochi di parole. Il prossimo 10 Maggio, una sonda sovietica vecchia di 53 anni e progettata per atterrare su Venere, è destinata a cadere a bomba sulla Terra e nessuno sa esattamente dove. Denominata Kosmos 482, questa sonda era stata lanciata il 31 marzo 1972, diretta verso Venere. Dopo un lancio riuscito verso un’orbita temporanea attorno alla Terra, un problema con un timer aveva interrotto prematuramente l’accensione di un motore. Così, la sonda non era riuscita a lasciare l’orbita del nostro pianeta e ci era rimasta fino adesso, ovvero per 53 anni.
Per essere più precisi, dopo il lancio fallito, Kosmos 482 si era spezzata in due parti, cioè il corpo principale e il lander. Il primo era rientrato nell’atmosfera terrestre nove anni dopo il lancio, cioè il 5 maggio 1981, mentre il modulo di discesa era rimasto intrappolato nell’orbita a lento decadimento, che ora la porta a cadere sulla Terra.
La stima è che il rientro nell’atmosfera avverrà più probabilmente al 10 Maggio con un errore di più o meno due giorni, dunque tra l’8 e il 12 Maggio. Gli scienziati stanno continuando a monitorare l’altezza orbitale della sonda e saranno presto in grado di stimare giorno e ora precisa. Dato che si tratta di un lander progettato per sopravvivere al passaggio attraverso l’atmosfera di Venere, e quindi resistere al calore, è possibile che sopravviva intatto all’impatto con l’atmosfera e il suo attraveramento.
Il lander ha un peso di 495 chilogrammi e lo spessore di 1 metro. Viaggiando a a circa 242 km/h il suo impatto potrà essere simile a quello di un meteorite. Ma dove avverrà esattamente? Per ora è presto per dirlo. Gli esperti sono in grado solamente di prevedere che avverrà in una fascia tra i 52 gradi di latitudine nord e i 52 gradi di latitudine sud, cioè una fascia che include la parte dell’Europa e dell’Asia tra una latitudine media e una meridionale (Italia inclusa, così come le Americhe e l’intera Africa e Australia). Naturalmente, le probabilità maggiori sono che atterri in uno degli oceani, come fece la fallita missione spaziale russa Phobos-Grunt, la cui sonda cadde sull’oceano Pacifico il 15 gennaio 2012.
Su cosa succederà alla sonda nel rientro attraverso l’atmosfera non è dato sapere, ma il sistema del paracadute è quasi sicuramente non funzionante visto che sono passati molti anni. Dovesse non resistere all’attraversamento dell’atmosfera, la navicella si disintegrerebbe prima di raggiungere la Terra. Ma se rimanesse intatta si avrebbe un impatto simile a quello di una meteorite di di mezza tonnellata.
Bisogna mettere in chiaro che Kosmos 482 è solo uno delle migliaia di detriti in orbita attorno alla Terra, tra i quali vi sono satelliti obsoleti, razzi e veicoli spaziali dismessi. Il suo rientro nell’atmosfera terrestre 482 è solo l’ultimo dei campanelli di allarme legati alla gestione dei rifiuti spaziali. Mentre la maggior parte di questi oggetti brucia durante il rientro o rimane in quota, quelli più grandi e densi come Kosmos 482 possono rappresentare veri pericoli anche decenni dopo il lancio.
Questo problema ha portato a un aumento delle richieste di una legislazione internazionale e anche di programmi di “rimozione attiva dei detriti”, nonché a una migliore pianificazione del fine vita dei veicoli spaziali. Se Kosmos 482 dovesse effettivamente schiantarsi in un’area popolata, anche senza causare feriti, darebbe impulso all’approvazione di normative internazionali più severe. Ovviamente c’è da sperare che l’evento si risolva in nient’altro che uno spettacolo per appassionati e niente di più. Infatti, una volta chiarito in quale regione avverrà l’impatto, lo si potrà osservare come una meteora luminosa che scende lentamente, o forse come un oggetto che si frantuma in molti pezzi durante la discesa.