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La Luna si allontana dalla Terra 4 centimetri all’anno: ecco che cosa cambia per tutti noi

La Luna si allontana dalla Terra 4 centimetri all’anno: ecco che cosa cambia per tutti noi

Il nostro satellite ci sta “abbandonando”. Lentamente ma inesorabilmente. E questo ha un impatto sulle nostre vite. Anche se non ce ne accorgiamo

La Luna si sta allontanando dalla Terra. Un fenomeno naturale, continuo e inesorabile. I calcoli degli scienziati sono accurati e inequivocabili. Anche se per nulla preoccupanti, almeno per noi.

La velocità di “fuga”

La Luna, dunque, si sta lentamente allontanando dalla Terra. Tranquilli, nell’arco dell’esistenza umana non ce ne accorgeremo neppure, ma il fenomeno è reale e continuo, causato dall’effetto combinato tra la gravità terrestre, che attira le maree verso sé, e quella lunare le solleva. Detta così sembra semplice, ma in quanto a precisione le onde radio con le quali si fanno queste misure sono implacabili e dopo una serie di calcoli gli scienziati hanno capito che ogni anno la Luna si allontana di circa 3,8 centimetri o poco più, questione di centesimi. E siccome lo spazio e il tempo sono collegati tra loro, a risentirne è anche la velocità di rotazione del nostro pianeta, con l’effetto secondario di allungare le giornate terrestri di poco meno di due millesimi di secondo al secolo. Lo sappiamo, fa ridere, ma significa che tra qualche migliaio di anni i nostri discendenti dovranno rivedere la suddivisione della giornata così come la conosciamo in 24 ore.

Giorni più lunghi

Se vi state chiedendo come sia possibile fare una tale misurazione, bisogna ricordare che durante le missioni Apollo della Nasa, a partire Apollo 11, furono lasciati sul nostro satellite dei “retroreflectors”, ovvero assiemi di specchi utili per fare diversi esperimenti. Uno di questi è proprio la misura della distanza dalla Terra, che si ottiene (semplifichiamo) sparando un raggio laser verso lo specchio e misurando il tempo che la luce impiega per ritornare sulla Terra. E poi confrontando il tutto con le fasce di crescita giornaliere nei coralli fossili, precisi e fedeli testimoni del passato. Notevole il risultato del calcolo a ritroso fatto per stabilire quanto durasse un giorno terrestre quando la Luna si era appena formata (facendo prevalere la teoria che sia costituita dal Big Bang e non sia stata catturata dalla gravità terrestre). Ebbene: pare che circa 5 miliardi di anni fa i giorni durassero poco più di cinque ore, almeno stando a quanto asserito la scienziata Maggie Aderin-Pocock all’emittente televisiva britannica Bbc, sostenendo anche che la Luna continuerà a rallentarci. Ciò significa che lentamente il nostro pianeta diverrà anche meno stabile nella sua rotazione, con effetti notevoli sulle caratteristiche delle stagioni. Altro che cambiamento climatico, sarà qualcosa di sconvolgente che però accadrà quando l’umanità sarà estinta, così come gran parte delle razze animali.

I segnali radio

La cinematografia ha già sfruttato questo fenomeno, ricordiamo la celebre saga “Spazio 1999”, ed anche altre pellicole (pardon, Laser Disc), come Moon Fall di Roland Emmerich del 2022. La lentezza del fenomeno ci garantisce però il tempo per ritornare sul nostro satellite nei prossimi anni con la missione Artemis e per riuscire a sfruttarla sia come fonte di risorse, sia come habitat spaziale dal quale spiccare il “grande salto” verso Marte. Sul piano pratico, bisogna pensare che un segnale radio, quindi qualcosa che viaggia alla velocità della luce (o quasi), per arrivare sulla superficie lunare impiega pochi secondi, ma già abbastanza per poter effettuare qualche esperimento anche a scuola per dimostrare quantomeno la distanza. Lo fanno i radioamatori, che inviano proprio un’onda radio e ricevono l’eco della sua riflessione misurando, con un oscilloscopio collegato al ricevitore, lo scostamento temporale tra le onde in partenza e in arrivo. Se li invitate presso le scuole, pensano a tutto loro: serve un’antenna speciale, chiamata direttiva, e un computer per calcolare il movimento della Luna e il corretto puntamento dell’antenna stessa. Poi si torna alla relazione velocità uguale spazio diviso tempo e anche i giovanissimi possono verificare la distanza tra Terra e Luna con i dati ufficiali delle agenzie spaziali. Sempre che i calcoli siano giusti, naturalmente.

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