Home » Attualità » Rifugiati: l’impotenza dell’Europa

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa

I vertici europei non risolvono nulla. Serve una risoluzione Onu che autorizzi una forza internazionale a intervenire nei Paesi da dove partono i barconi

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
Jeff J Mitchell/Getty Images

Bambini rifugiati a Belj Manastir, vicino al confine ungherese, Croazia, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
Jeff J Mitchell/Getty Images

Bambini rifugiati a Belj Manastir, vicino al confine ungherese, Croazia, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
BULENT KILIC/AFP/Getty Images

Migranti al confine fra la Turchia e la Grecia a Edirne, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
BULENT KILIC/AFP/Getty Images

Migranti al confine fra la Turchia e la Grecia a Edirne, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
BULENT KILIC/AFP/Getty Images

Migranti al confine fra la Turchia e la Grecia a Edirne, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
BULENT KILIC/AFP/Getty Images

Migranti al confine fra la Turchia e la Grecia a Edirne, 18 settembre 201

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/ANTONIO BAT

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, a Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, a Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Croazia, alla stazione di Beli Manastir, 18 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Serbia verso il confine con la Croazia, nei pressi di Bezdan, 17 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/BALAZS MOHAI

RIfugiati in Serbia verso il confine con la Croazia, nei pressi di Bezdan, 17 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/ANTONIO BAT

Migranti a un passaggio di frontiera fra Serbia e Croazia, vicino a Tovarnik, Croazia, 17 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
Ahmet Sik/Getty Images

Un bambino dona un giore a un poliziotto turco in attesa del bus che dovrebbe portarlo con la sua famiglia verso la Grecia

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/HERBERT P. OCZERET

Rifugiati a Nickelsdorf, Austria, 15 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Un bambino afghano spinge il suo fratellino più piccolo mentre cammina verso Vienna dopo aver attraversato il confine con l’Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Una famiglia di migranti in cammino verso Vienna dal confine con l’Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
read JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Bambini in attesa di incamminarsi per l’Austria al confine con l’Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Una famiglia di migranti in cammino verso Vienna dal confine con l’Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Migranti in cammino verso Vienna dal confine con l’Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

La coda dei migranti al confine tra Austria e Ungheria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Bambini migranti riposano alla stazione dei camion vicino Nickelsdorf al confine tra Ungheria e Austria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

Migranti posano per una foto al loro arrivo al confine con l’Austria dall’Ungheria – 11 settembre 2015

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/HELMUT FOHRINGER

Rifugiati in arrivo a piedi dall’Ungheria in Austria

Rifugiati: l’impotenza dell’Europa
EPA/HELMUT FOHRINGER

Rifugiati in arrivo a piedi dall’Ungheria in Austria

Non se ne esce. Certamente non se ne esce così. Perché nell’Europa degli egoismi, delle paure e anche dell’irresponsabilità non c’è un soggetto in grado di essere guida e fare sintesi. Quando l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, prende dolorosamente coscienza della mancanza di unità interna tra gli Stati d’Europa non fa che certificare il fallimento del ruolo che dovrebbe avere il “governo” del nostro continente. Sono quindi da sottoscrivere le parole del vice di Angela Merkel dopo il mancato accordo sul piano di redistribuzione dei migranti: “L’Europa si è disonorata”.

Ne va preso atto: i vertici straordinari non hanno risolto nulla, i “bilaterali” men che meno. Ci si muove, ancora una volta, disordinatamente. Non esiste una rotta comune mentre quell’immensa bara d’acqua che è diventato il mare Mediterraneo fagocita ogni giorno cadaveri.

La situazione attuale, lo abbiamo scritto mille volte, è figlia della mancanza di un piano coordinato riassumibile in due concetti: chi scappa dalla guerra deve essere accolto, l’altra immigrazione deve essere gestita. Perché viceversa si alzano i muri, ci si chiude e ci si sottrae dalle responsabilità. E non è con l’improvvisazione, con iniziative estemporanee che si faranno passi avanti. Non ha senso dire che adesso parte la crociata contro gli scafisti, che i militari avranno il potere di fermare i barconi: non è vero.

È una colossale bugia. Nessuna nave potrà rispedire indietro i migranti né potrà riaccompagnarli nei porti di origine. Si tratta di un’impostura mediatica, l’ennesima. Fa il paio con il piano di redistribuzione dei profughi, contrabbandato due mesi fa come il punto di svolta e rivelatosi oggi per quello che è: una finzione.

I cittadini di questa Europa svergognata e disonorata pretendono risposte che possono e devono arrivare in tempi brevissimi. Il governo italiano non può stupidamente innalzare il vessillo dell’orgoglio perché l’Europa “si è svegliata dal torpore”. Acciderbolina: che cosa è cambiato dopo il risveglio? Nulla. Dal momento allora che il nostro presidente del Consiglio ama viaggiare e usare a più non posso il costosissimo aereo di Stato, viene da consigliarli di tornare a New York e andare senza perdere ulteriore tempo a Manhattan, al 760 di United Nations Plaza: lì c’è l’ufficio del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban-Ki-Moon.

Si piazzi lì, se ne ha l’autorevolezza, e torni indietro solo quando avrà una risoluzione chiara che autorizza una forza multinazionale a intervenire direttamente nei Paesi da dove partono i barconi. Viceversa continui ad accomodarsi nei salotti televisivi a vanagloriarsi, a cercare smalto mediatico nel tentativo di arginare la sfiducia degli italiani che, ogni giorno di più, cresce nei suoi confronti.

© Riproduzione Riservata