Home » Attualità » Economia » Politiche agricole: convegno bizzarro, contributo certo

Politiche agricole: convegno bizzarro, contributo certo

Politiche agricole: convegno bizzarro, contributo certo

Fiori commestibili, argomenti generici e criteri imperscutabili. I fondi concessi a vari eventi dal ministero, che è sotto la guida di Stefano Patuanelli, suscitano legittime perplessità.


Cibo e vino prima di tutto. Del resto, quando si parla di ministero delle Politiche agricole non potrebbe essere altrimenti. Ma in questo caso più che alla degustazione si è badato alle parole: il Mipaaf, guidato dal Cinque stelle Stefano Patuanelli, ha sborsato 300.000 euro per soddisfare gli appetiti di diversi enti e organizzazioni. Per carità, la cifra non fa sballare i già terremotati conti pubblici, restano però singolari le iniziative che hanno ricevuto le sovvenzioni pubbliche.

La prima nella classe, nel vero senso della parola essendo la più alta in graduatoria, è l’Università di Pisa, beneficiaria di 35.000 euro. Per quale motivo ha ricevuto tale somma? Qualche ricerca cruciale nella storia dell’agricoltura italiana? Nient’affatto. Il contributo è arrivato per il convegno Il cantiere del cibo: ricerca, tecnica, innovazione e cultura enogastronomica. L’appuntamento si è svolto il 2 e il 3 dicembre al Museo del Calcolo nella città della Torre pendente. Tra i tanti temi in agenda c’era, per dire, quello dei fiori commestibili.

Ma la fetta più cospicua del finanziamento, in totale 60.000 euro, è toccata al Comitato italiano per l’irrigazione e la bonifica idraulica, organizzazione non governativa che si pone come obiettivo «il miglioramento della gestione delle risorse idriche e del suolo al fine di incrementare la produzione agricola mondiale», riferisce il sito ufficiale.

La somma arrivata dal ministero è stata richiesta per garantire il funzionamento del comitato stesso. Altri 35.000 euro sono poi andati nelle casse della Federazione italiana dottori in scienze agrarie e forestali, che rappresenta i laureati di queste materie. Nel dettaglio, le risorse servivano alla realizzazione del progetto «Aria – Applicazione dei risultati della ricerca alla innovazione agroalimentare».

Tra i beneficiari delle sovvenzioni, sempre per la cifra di 35.000 euro, c’è poi la fondazione Lungarotti onlus, filiazione della Lungarotti, nota cantina umbra. I soldi sono stati assegnati per l’evento «Vino e olio: passato, presente e futuro da una insolita angolazione museale».

Proprio l’Umbria è stata una regione che ha sfruttato bene l’occasione dei fondi messi a disposizione da Patuanelli. Anche l’Associazione movimento turismo del vino, che mette insieme circa mille cantine italiane, è rientrata tra le destinatarie dei fondi. Il motivo? L’iniziativa «Degusto, conosco… Umbria», che ha permesso l’apertura della cantine regionali durante la vendemmia lo scorso settembre.

Mentre i soldi sono piovuti su altre realtà, il pistacchio è stato «bocciato» dai tecnici di Patuanelli. L’associazione per la tutela del Pistacchio di Raffadali è risultata idonea, ma non assegnataria del contributo richiesto. Così non ha ricevuto un euro per le «azioni di monitoraggio delle fitopatie del pistacchio». Evidentemente due pesi, due misure.

© Riproduzione Riservata