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Pd e M5s oltre il limite del ridicolo. Casarini l’hanno fatto spiare loro

Pd e M5s oltre il limite del ridicolo. Casarini l’hanno fatto spiare loro

L’opposizione ha denunciato per mesi un «regime» che intercettava le Ong. Il Copasir mette nero su bianco che a disporre le captazioni fu il Conte bis: gli stessi che strepitano.

La grande campagna imbastita dalla sinistra contro lo «spionaggio di Stato» organizzato del governo «fascista» si è risolta nel ridicolo. Per settimane SchleinRenziConte e compagni hanno invocato l’intervento della magistratura, del Quirinale e anche dell’Europa contro la violazione dei principi democratici, accusando Meloni e i suoi ministri di aver intercettato per mesi se non per anni attivisti e giornalisti. Ma mercoledì sera il Copasir, ossia il comitato interparlamentare che vigila sui servizi segreti, dopo aver condotto un’indagine interna ai nostri apparati di sicurezza e aver preso visione di documenti riservati, è giunto a una conclusione che è stata votata all’unanimità, cioè dalla stessa sinistra che aveva sollevato il caso.

La storia ha tenuto banco per diverse settimane, e a un certo punto il Pd aveva anche organizzato una conferenza stampa a Bruxelles per invocare – contro l’Italia – l’intervento del Parlamento europeo. Secondo una comunicazione di Meta, il social network di Mark Zuckerberg, alcuni Paesi avevano disposto intercettazioni di utenze telefoniche intestate a cronisti e militanti usando un software molto invasivo di produzione israeliana. Tra gli intercettati risultavano Luca Casarini e Beppe Caccia, ossia gli antagonisti che hanno fondato una Ong pesca-migranti benedetta dal capo dei vescovi, il cardinale Zuppi, e Francesco Cancellato, direttore della testata online che va a caccia di «fascisti».

Per la sinistra è stato un invito a nozze. Ecco il regime autoritario che mette sotto controllo gli oppositori e minaccia la libertà di stampa. Matteo Renzi, che da quando hanno minacciato di proibirgli di ricevere compensi da Stati esteri è scatenato, non ha usato mezze misure, parlando del Watergate italiano. Giuseppe Conte, sobrio come al solito da quando ha indossato i panni dell’arruffapopolo, si è spinto a dire che spiare gli avversari non è solo un fatto gravissimo, ma addirittura un attentato ai diritti di uno Stato democratico.

Poi, fatti gli accertamenti, la verità è venuta a galla e la campagna in difesa della democrazia si è conclusa nel ridicolo. Il Copasir ha accertato – all’unanimità, dunque anche con il sigillo di chi strillava – che le intercettazioni di Casarini e Caccia si sono sì verificate, ma a richiederle sono stati i servizi segreti sotto la guida di Giuseppe Conte, autorità delegata durante il governo sostenuto da 5 stelle e Pd. Le spiate, autorizzate dalla Procura generale con la benedizione implicita di colui che fino all’altro ieri parlava di attentato ai valori democratici, sono state disposte per ragioni di sicurezza nazionale. Siccome i fondatori dell’Ong finanziata dai vescovi erano sospettati di agire contro l’interesse nazionale, intrattenendo rapporti poco chiari, gli 007 ne hanno ascoltato le conversazioni, come previsto dalla legge. Mentre, per quanto riguarda Cancellato, le verifiche hanno accertato che nessuna intercettazione a suo carico è stata disposta in Italia con lo spyware Paragon. Se c’è stata – e a questo punto qualche dubbio esiste – una captazione delle conversazioni, questa non è opera dei servizi o di una Procura nazionale, e dunque saranno i magistrati di Napoli e di Roma ad accertare se ci sia stato un intervento estero o altro.

La vicenda, su cui adesso la sinistra dopo la gaffe cerca di stendere un velo pietoso, dimostra molto della confusione che regna all’opposizione. Non soltanto a protestare per lo spionaggio erano gli stessi che fino a qualche anno fa, dicendo di non avere nulla da nascondere, si opponevano alle norme che limitavano gli ascolti delle conversazioni al grido di «intercettateci tutti». Ma a «disporre» le spiate è stato lo stesso governo sostenuto da quelli che ora protestano insinuando complotti. Un autogol per RenziConte e Schlein: peggio di così, per dimostrare la loro malafede, non potevano fare.

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