C’è uno strano filo che collega l’ideologia green a quella dei parcheggi: “fare cassa”. Un filo spesso discusso, motivo di dissapori tra giunte comunali e partiti, ma che tuttavia non sembra proprio spezzarsi nonostante le continue pressioni. E che anzi, a suon di bastonate, si rinvigorisce.
Succede per esempio a Monza dove, la giunta guidata da Paolo Pilotto ha annunciato che dal primo di agosto prenderanno il via una serie di modifiche proprio degli spazi di parcheggio che porteranno – almeno il centro cittadino – a diventare tutto a strisce blu. Il nuovo sistema non interesserà solo il centro cittadino, ma anche altre sette zone che verranno ripensate tra strisce blu e gialle (per i residenti) entro il 2024. Una decisione che ha scaldato i motori del centrodestra cittadino, insorto a suon di petizioni online contro il sistema e a cui Pilotto ha risposto, attraverso i suoi social media, in un lungo messaggio che inizia così: «Dal 1° agosto nel centro storico ai 500 posti blu presenti se ne aggiungono 180. Non cambiano gli orari». Una gabella nascosta da una parvenza di buona novella, insomma, che tuttavia continua a non piacere a commercianti e residenti che si vedranno costretti a munirsi di app, pass, e quant’altro per poter parcheggiare nella propria città. Forse. Il condizionale sarebbe d’obbligo visto che, come sottolineato dalle forze politiche cittadine «con da un lato le strisce blu, dall’altro le gialle in cui vige anche la regola di rimozione forzata in caso di pulizia delle strade, i cittadini si ritroveranno a dover pagare per parcheggiare sotto casa, sempre che riescano a trovare posto».
Se pensate che Monza sia un caso isolato, vi sbagliate. Perché la questione parcheggi è ovunque davvero rovente. Prendiamo Milano. La giunta di Beppe Sala ha recentemente annunciato l’incremento dei prezzi dei ticket di accesso all’Area C e in città si chiacchiera di un possibile nuovo salasso in arrivo per i guidatori che potrebbero doversi trovare a pagare anche l’ingresso alla città in Area B. Una notizia subito smentita da Palazzo Marino per voce della vicesindaco Scavuzzo che ha sottolineato come «non è escluso in futuro un pedaggio anche per Area B ma al momento non c’è nemmeno una discussione aperta». Resta il fatto che, a fronte dell’aumento di Area C che passerà da 5 euro a ben 7.50 al giorno, Milano sembra proprio convinta che debellare le automobili sia la soluzione green che salverà la città.
Ma guardiamo il progetto nel suo complesso. Il Comune di Milano ha deciso di apportare significative modifiche alle regole di parcheggio per le auto nel centro della città, all’interno della cerchia dei Bastioni, con l’obiettivo di ridurre la sosta prolungata e migliorare la mobilità. Il pacchetto di misure sulla mobilità, annunciato dal Sindaco Giuseppe Sala e dall’Assessore alla mobilità, Arianna Censi, prevede che le vetture non potranno sostare sulle strisce blu per più di due ore consecutive. Il sindaco ha spiegato che a Milano esiste un problema di “sosta parassitaria”, ovvero persone che lasciano la macchina parcheggiata per l’intera giornata, occupando spazio prezioso a discapito di chi ne ha davvero bisogno. Per affrontare questa situazione, è stata stabilita una limitazione riguardante le ore di sosta consentite. Nella Cerchia dei Bastioni, il parcheggio a pagamento sarà valido dalle 8 del mattino alle 24, ma dalle 8 alle 19 di tutti i giorni della settimana, sarà possibile sostare solo per un massimo di due ore consecutive. Dopo le 19 e fino a mezzanotte, la sosta rimarrà a pagamento, ma senza limitazione oraria, quindi senza il tetto massimo di 120 minuti. Una limitazione importante, ma non l’unica. Perché, queste nuove regole comporteranno anche un aumento della spesa per i parcheggi. Altri parcheggi, dove attualmente il pagamento termina alle 13, ora verranno estesi fino alle 19, quindi con 6 ore aggiuntive, e la tariffa sarà applicata anche nei giorni feriali, compreso il sabato. Tutte queste modifiche sono previste per ottobre, dopo l’installazione dei nuovi segnali stradali adeguati che consentiranno – presumibilmente – ai cittadini di non sbagliare e quindi venire salatamente multati.
Ma non finisce qui. Se parcheggiare a Milano è già più simile a una pellicola di Mission Impossibile, dal primo semestre 2024 diventerà letteralmente un inferno. Sì, perché la giunta ha deliberato che il divieto di accesso alle auto nella zona delle boutique della moda entrerà in vigore nel primo semestre del 2024, anche se la data precisa non è stata ancora stabilita. Per controllare gli ingressi, saranno installate telecamere nella zona designata, ma saranno consentiti il carico e scarico e il transito di taxi e veicoli Ncc (Noleggio con Conducente).
Lo scopo? Ovviamente solo uno. Migliorare l’ambiente urbano rendendolo sostenibile per cittadini e turisti. Leggete pure questa frase con un tono ironico. Perché lo è. Non esistono infatti studi che evidenzino come tener fuori le macchine dal centro città sia una mossa green vincente. E tantomeno studi che comprovino che il traffico non si congestionerà nelle zone che circondano l’area a cui verrà posto un lucchetto dalle amministrazioni.
E se per i cittadini parcheggiare non sarà più solo un’odissea ma un lusso, nei salotti delle giunte di sinistra il problema rimarrà sempre uno: fare i conti con un’ideologia ormai sfuggita di mano.
