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In manovra rispunta l’illusione della riforma fiscale: stanziati solo 2,5 miliardi

In manovra rispunta l’illusione della riforma fiscale: stanziati solo 2,5 miliardi

Arriva la proroga per la cassa integrazione nonostante gli arretrati. Ci sono infatti ancora 12.116 lavoratori che devono vedersi pagati i mesi precedenti di Cig, stando all’ultimo bollettino di novembre pubblicato dall’Inps. E nonostante questo gap il governo, nella sua bozza di Legge di bilancio 2021, ripropone la norma senza ulteriori modifiche.


Ci sarebbero dunque altre 12 settimane da collocare tra il 1° gennaio e il 30 marzo 2021 nel caso si parli di cassa integrazione ordinaria. Per quella in deroga e l’assegno ordinario il periodo concesso va invece dal 1° gennaio al 30 giugno 2021.

Oltre a questo il governo guidato da Conte ha anche deciso di far ri-partire la lotteria degli scontrini dal 1° gennaio 2021 (la misura era stata sospesa causa inizio pandemia da Covid). L’obiettivo è sconfiggere l’evasione fiscale incentivando i pagamenti elettronici. E gli italiani dovrebbero preferire questi ultimi perché è prevista una lotteria con dei primi in denaro. Questa volta il colpevole dell’evasione è il contante. Da ricordare come, quando a luglio 2019 fu introdotto per la prima volta lo scontrino elettronico, si era sottolineato che il problema dell’evasione fossero le partite Iva. Resta da capire nel 2022 chi sarà il nuovo capro espiatorio. Ma andiamo avanti con le misure presenti nel testo.

LA MANOVRA ECONOMICA 2021 – TESTO

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In questo sono infatti previste dei fondi per una presunta riforma fiscale che avrebbe l’obiettivo di semplificare e ridurre la pressione sui contribuenti. “Al fine di dare attuazione a interventi in materia di riforma del sistema fiscale, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un fondo con una dotazione di 2.500 milioni di euro per l’anno 2022 e 1.500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023”, si legge dall’articolo 2. Una riforma che al momento non si sa né che forma avrà né che ripercussioni ci saranno sui contribuenti.

Sempre in tema di tasse il governo è tornato anche sulla questione plastic e sugar tax. In questo caso l’attivazione di entrambe era prevista per il 1° gennaio 2021, ma viste le “difficili condizioni in cui versano i settori economici interessati in connessione all’emergenza epidemiologica da Covid” è stato concesso uno slittamento di sei mesi. Il 1° luglio 2021 le due tasse saranno dunque ufficialmente attive.

Da notare che il governo non si è minimamente preoccupato di risolvere la questione “contributo Conai”, vista l’introduzione della plastic tax. Le società del settore avevano infatti più volte sottolineato come loro pagassero già una supertassa sulla plastica, che gli costa ben 350 milioni di euro l’anno. E questa serve per ripagare le raccolte differenziate e il riciclo della plastica. Con l’introduzione della plastic tax queste aziende si troveranno dunque a pagare una doppia tassa.

Ma le contraddizioni non finiscono qua. Il governo Conte si è infatti fatto paladino del welfare femminile. E dunque ha ben pensato di introdurre diverse norme a favore delle quote rosa, tra cui un fondo per le imprese femminili e delle agevolazioni fiscali per tutti quelle imprese che dovessero assumere donne. Tutto questo stride se si pensa che all’art 65 si è concesso una “proroga del congedo di paternità di sette giorni anche per il 2021”. Uno strumento che se invece forse stato potenziato sarebbe stato veramente di aiuto alle donne nel mondo del lavoro. A

far da cornice a tutto questo si aggiunge anche il progetto della “Netflix italiana”. E infatti il governo ci ha tenuto ad inserire nella bozza della Legge di bilancio anche un articolo ad hoc sull’Istituto Luce che a partire dal 1° gennaio 2021 passerà dall’essere una S.r.l ad una S.p.A. Ovviamente la società è strettamente legata al governo: “le azioni di Istituto Luce cinecittà S.p.A. sono attribuite al Ministero dell’economia e delle finanze. I diritti dell’azionista sono esercitati dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze. La società è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministro dell’economia e delle finanze, uno dei quali con funzioni di Presidente designato d’intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e tre, uno dei quali con funzioni di Amministratore delegato, designati dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo”. E ovviamente il tutto sarà finanziato grazie ai soldi dei contribuenti italiani.

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