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La Consulta bacchetta il governo: sulle autostrade a Genova si poteva agire subito

La Consulta bacchetta il governo: sulle autostrade a Genova si poteva agire subito

Il Decreto Genova con il quale l’allora governo giallo-verde (o Conte uno) estromise Autostrade per l’Italia dai lavori di ricostruzione del Ponte Morandi è costituzionalmente legittimo. È quanto compare scritto, nero su bianco, sulle motivazioni con cui la Corte Costituzionale di fatto bocciata la richiesta di illegittimità di Aspi sulla decisione preda dal governo Lega-M5S nell’immediatezza delle strage che costò la vita a 43 persone.


Nel leggere i dettagli della motivazione spiccano due vocaboli: “urgenza” e “tempestivamente”. Anche i giudici infatti hanno riconosciuto come tra i motivi di legittimità della decisione dell’esecutivo di allora c’era l’urgenza e la tempestività di ripristinare quel tratto di autostrada, come era prima sia per chi avrebbe utilizzato da automobilista e camionista quel ponte sia per chi ci vive sotto i suoi piloni e lo guarda ogni giorno dal basso verso l’alto.

Una fretta che non è stata cattiva consigliera, anzi, e che di fatto visti i dubbi fin dalle prime ore sull’operato e sulle manutenzioni alla sede autostradale realizzate dal concessionario hanno reso corretta e legittima la sua stessa estromissione.

Fa specie però notare come questo modello di tempestività politica ed industriale non sia stato poi ripreso e ripetuto, non sia diventata la prassi comune di un paese bloccato da mille lacci e con una politica più attenta agli annunci che alla sostanza.E non c’è bisogno di andare lontano. Basta stare in mezzo al Polcevera oggi, due anni dopo la strage, per ammirare il nuovo Ponte San Giorgio, disegnato da Renzo Piano. Un’opera che però ha goduto di un iter burocratico tutto particolare, fuori dalle normali regole del paese. E proprio per questo, un progetto vincente.

Una lezione che l’esecutivo Conte bis, quello giallorosso, non ha evidentemente imparato. Basti vedere i due anni d’attesa per decidere cosa fare delle concessione ad Atlantia (sempre parlando di autostrade) oppure basta ascoltare primi litigi ed i conseguenti ritardi sulla lista delle opere e delle riforme da realizzare grazie al ricoveri Fund.

C’è chi vorrebbe una Task Force (l’ennesima in questo periodo di pandemia, no grazie, visto i fallimenti di tutte le altre), chi un tavolo tecnico, chi un super ministro. La morale è he mentre si litiga sul chi non si faccia nulla sul cosa. Eppure c’è gente che ha visto chiaro davanti agli occhi la differenza che passa tra chi capisce il concetto di “urgenza” e “tempestivamente” e l’oggi. Dove al massimo si fa qualche tweet e si va in aula al Parlamento di ritorno da Bruxelles per prendersi gli applausi della maggioranza. Senza avere un’idea del domani che si una

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