Il futuro è arrivato in Friuli-Venezia Giulia. Gorizia entra ufficialmente nella geografia internazionale dell’arte contemporanea con la nascita di GAD – Galleria d’Arte Digitale, il più grande tunnel digitale d’Europa. Il progetto ha trasformato la storica Galleria Bombi in un percorso immersivo di oltre 300 metri, di cui 100 completamente rivestiti da schermi LED di ultima generazione, per un totale di 1.000 metri quadrati di superficie digitale.
L’inaugurazione si è tenuta ieri, 16 dicembre, alle ore 17:30, segnando uno degli appuntamenti simbolo di GO! 2025 – Capitale europea della cultura. Un intervento realizzato nell’ambito del PNRR, che integra tecnologie immersive e memoria architettonica, restituendo alla città uno spazio esperienziale accessibile a cittadini e visitatori.
Refik Anadol, pioniere dell’arte generata dall’AI
A firmare l’opera è Refik Anadol (Istanbul, 1985), artista multimediale e tra i massimi pionieri dell’arte generata da intelligenza artificiale. Dirige il Refik Anadol Studio a Los Angeles e insegna all’UCLA. Le sue opere sono state esposte in istituzioni di primo piano come MoMA, Centre Pompidou, Serpentine Galleries, Palazzo Strozzi e The Sphere di Las Vegas.
Per Anadol, l’architettura è una tela viva: «Non è fatta di muri o finestre, ma di possibilità. Uso la luce come materiale e i dati come pigmento». Con questo progetto, la galleria diventa un’opera d’arte pubblica, libera dai confini tradizionali del museo.
La Digital Art Gallery
L’opera, intitolata Data Tunnel, trasforma la galleria in un organismo digitale vivo. Forme organiche ispirate alla natura – texture botaniche, movimenti oceanici, ritmi atmosferici – si generano in tempo reale lungo il percorso, dando vita a un flusso visivo continuo.
Il cuore del progetto è il Large Nature Model, un’intelligenza artificiale addestrata su milioni di dati visivi e sonori raccolti direttamente nei diversi ecosistemi del pianeta. Dati selezionati secondo criteri etici rigorosi, che non imitano la natura ma ne rivelano dimensioni invisibili all’occhio umano.
«Questa non è un’immagine – spiega Anadol – ma una scultura tridimensionale di dati. L’opera dialoga con l’architettura e con il corpo del visitatore. È un’esperienza immersiva totale, anche sonora».
Fedriga: «Gorizia capitale dell’arte digitale»
All’inaugurazione è intervenuto anche il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha sottolineato il valore strategico dell’opera: «Un giorno mi viene proposta questa opportunità di fare una galleria digitale con Refik Anadol, il più grande artista digitale a livello globale. Allora io ho detto: durante la capitale europea della cultura dobbiamo lasciare un’infrastruttura culturale importante. Allora abbiamo cominciato a lavorare in tempi molto rapidi. Quest’opera è l’inizio di un percorso: questa infrastruttura deve essere valorizzata per creare degli eventi strutturati negli anni e rendere Gorizia capitale dell’arte digitale».
Tra sostenibilità, memoria e futuro
Il progetto affronta anche il tema della sostenibilità: dalla provenienza dei dati all’energia utilizzata per allenare i modelli di AI. «La natura è già una forma di intelligenza artificiale – afferma l’artista – e i dati sono la memoria del mondo: identità, emozioni, storie. Il ruolo dell’artista oggi è interpretare questa memoria».
L’installazione traduce dati ambientali in un’esperienza estetica accessibile a tutti, trasformando uno spazio di passaggio in un luogo di contemplazione. Un ponte tra storia e innovazione, tra memoria del luogo e futuro digitale.
